Cronache

'Servizio civile. Il tuo lato cazzuto'. Scoppia la polemica sullo slogan

A breve uscirà il Bando nazionale volontari di servizio civile, è questione di giorni. Intanto la Cooperativa sociale “Il Margine”, con sede a Torino, ha lanciato una campagna promozionale rivolta ai giovani. E lo slogan dei manifesti pubblicati, uno con protagonista una ragazza e l’altro con un ragazzo, è “Servizio civile. Il tuo lato cazzuto”.

“Abbiamo deciso di rivolgerci ai giovani dai 18 ai 28 anni – spiega a www.redattoresociale.it Simonetta Matzuzi, responsabile Comunicazione - con un linguaggio diretto e riconoscibile, senza ammiccamenti autoreferenziali, senza edulcorati e improbabili sguardi al futuro, ma anzi, riconoscendo il disagio e i pregiudizi che accompagnano le nuove generazioni”.

Attenzione, però, non mancano le polemiche. Su Fb c’è chi sottolinea la scelta di “cattivo gusto” di questo slogan. Replica Matzuzi: “Il linguaggio scelto è volutamente provocatorio, uguale e contrario rispetto ad un linguaggio ‘salviniano’ così in voga in questi mesi, ma lo abbiamo prima testato sui nostri giovani, chiedendo loro cosa ne pensassero, e la risposta è stata positiva proprio perché è un termine ormai usato abitualmente e vicino al loro modo di esprimersi”. Anche per questo la Responsabile comunicazione della Cooperativa respinge ogni perplessità di tipo “sessista”: “Sarebbe stata la stessa cosa se avessimo usato un’altra parola come ‘figo’, che in fondo ha lo stesso richiamo sessuale se declinata al femminile, eppure è un altro termine ormai entrato nel lessico comune. In ogni caso il messaggio è declinato in versione femminile e maschile per porre l’accento sui differenti pregiudizi di genere. Si sottolinea il coraggio di uscire dagli stereotipi, con una scelta che diventa eroica anche quando si tratta di compiere piccoli gesti, ma sempre per gli altri, lavorando a contatto delle fragilità”.

“Abbiamo per questo fatto la scommessa di un linguaggio ‘forte’, ma occore anche leggere lo slogan insieme al resto dell’annuncio – precisa Matzuzi – , che recita ‘…la nostra cooperativa cerca giovani con la voglia di gettare il cuore oltre l’ostacolo. Abbiamo bisogno di volontari del Servizio Civile pronti a qualunque sfida: accompagnare un gruppo di anziani a giocare a carte, improvvisarsi clown, imboccare un disabile, ascoltare la sofferenza, stringere una tazza di caffè con i colleghi, sopportare urla, sentirsi stanchissimi e poi risorgere. Se pensate di essere cazzuti, scegliete il Margine, la cooperativa sociale che mette l’accento sulla persona’”.

“Pensiamo che occorra smetterla di parlare con la retorica da aeronautica militare ‘vai verso il tuo futuro radioso’. Sono ragazzi che andranno a fare davvero qualcosa che necessita di due palle così (se vieni da noi guadagnerai poco, sarai al servizio di persone fragili e sofferenti per 6 ore al giorno, per un anno) ed è il motivo per cui abbiamo voluto un linguaggio che facesse un passo avanti, verso i ragazzi, e che rendesse giustizia a una scelta di carattere. Certo, è un linguaggio che spacca le regole, lascia un po’ perplessi gli adulti, rompe i criteri abituali. Anzi, mai come in un momento come questo, in cui il linguaggio di certa politica utilizza i gergalismi e il linguaggio diretto, è coraggioso utilizzare lo stesso linguaggio per sottolineare valori antitetici e profondamente umanitari”, conclude Matzuzi.