Cronache
Sparatoria a Utrecht: riaperta la pista terroristica
"Sul parabrezza dell'auto usata per la fuga, trovato un biglietto in arabo con scritto Allah"
La sparatoria di Utrecht di ieri non è ancora in archivio per la polizia. Restano ancora tanti interrogativi sul motivo che avrebbe spinto Gokmen Tanis, 37 anni di origine turca, ad aprire il fuoco all'interno di un tram in piazza 24 ottobre, nel sobborgo di Kanaleneiland, a Utrecht e ad uccidere tre persone, ferendono altre cinque. Due sono le ipotesi più accreditate: "motivi personali" e "terrorismo". Quest'ultima pista che sembrava poco accreditata si è riaperta nelle ultime ore grazie alla testimonianza di una donna, la quale ha indicato alla polizia la presenza, non lontano dal luogo della strage, della Renault Clio rossa usata da Gokmen per la fuga, raccontando alla stampa locale di aver notato la macchina, ferma con il motore acceso al bordo della strada. “Quando ho saputo che la polizia cercava una Clio rossa, ho chiamato immediatamente gli agenti, anche perché avevo notato sul parabrezza un biglietto in arabo in cui, tra l’altro, era scritto a caratteri cubitali la parola ‘Allah’”. Il racconto della signora è ancora tutto da verificare. Così come è ancora da verificare il contenuto del biglietto.
L'altra ipotesi, appunto è quella del "motivo personale", di cui si dice sicura una sua ex fidanzata. “Quando ho saputo quello che aveva combinato sul tram e che era lui il ricercato – ha raccontato la vittima di quello stupro – Ero sicura che stesse venendo a cercarmi, così ho immediatamente chiamato la polizia. Ci siamo frequentati per anni con Gokmen, è un pazzo totale. Più che una relazione sentimentale il nostro era un rapporto basato sul consumo di coca. Al momento – spiegano - nessuna ipotesi può essere esclusa”. Due sono le piste principali. La più accreditata, ancora questa mattina, è quella del movente “personale”. Gokmen aveva un profilo criminale molto particolare e una burrascosa vita privata. Violento, cocainomane, con precedenti per spaccio, tentato omicidio, guida in stato di ebbrezza e oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale, il 4 marzo era stato in tribunale per presenziare a un processo in cui rispondeva dell’accusa di stupro.
Anche dalla Turchia nelle ore successive alla sparatoria, erano arrivate informazioni che andavano in questo senso. “Non è terrorismo – hanno detto a un’agenzia di stampa i parenti dell’assalitore – Gokmen ha sparato per motivi personali, contro una sua parente". Sono state rese note le identità delle tre vittime. (Si tratta di Roos Verschuur, 19 anni cameriera al Kwalitaria Delifrance, una paninoteca non lontana dal ruolo dell’assalto, RinkeTerpstra, allenatore 49enne della squadra di Desto e padre di due bambini che frequentano la vicina scuola, Christelijk Gymnasium Utrecht, e un terzo uomo di 28 anni). Ma a quanto pare nessuna delle tre vittime aveva rapporti personali con l’attentatore. Ieri, durante le otto ore di ricerche e caccia all’uomo, la polizia ha posto in stato di fermo altre due persone che, oggi verranno interrogate.