Cronache

Spataro-Salvini e la nostalgia dei politici che obbedivano alle toghe de'lotta

Pietro Mancini

Il Procuratore della Repubblica di Torino,  Armando Spataro, ha bacchettato il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, che aveva tweettato sull'arresto di 15 mafiosi nigeriani.

Nostalgia, forse, degli anni 90, del tintinnio...Travagliato delle manette, gradito a Davigo, dei proclami in TV di Borrelli e di Tonino Di Pietro e dei politici silenziosi e timorosi degli arresti "a strascico".

La delega alle Procure di' "lotta" di funzioni non loro ha provocato gravi danni, alla politica e alla giustizia. Dovrebbero esserne consapevoli anche gli esponenti della sinistra non giustizialista. In primis, Renzi, che non può ossequiare le toghe anti-Salvini, attaccando solo quelle, che indagano su don Tiziano e sugli esponenti del suo "cerchio magico".

Adesso  i magistrati non possono zittire i governanti, legittimati dagli italiani, con i voti, espressi nelle gabine elettorali. E che hanno facoltà di esprimere le proprie opinioni, di manifestare, con rispetto, consensi o critiche all'attività della magistratura. Soprattutto su materie, come gli arresti di malviventi e mafiosi, di competenza della Polizia di Stato, della Guardia di Finanza e dell'Arma dei Carabinieri. Cordiali saluti.