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Spazio, decolla la missione "Juice": tanta Italia verso le lune di Giove

Di Redazione Cronache

Il viaggio appena cominciato della sonda durerà almeno otto anni. Made in Italy un terzo degli strumenti destinati a studiare da vicino mondi così lontani

Lanciata Juice, inizia l'avventura (anche italiana) verso le lune di Giove

È finalmente partita la nuova missione spaziale dell'ESA, che avrà l’obiettivo di valutare l’abitabilità delle lune di Giove. JUICE- la sigla sta per (la sigla sta per JUpiter ICy moons Explorer, esploratore delle lune ghiacciate di Giove), è di fatto una sonda lanciata dalla base di Kourou, nella Guyana Francese, a bordo di un vettore Ariane 5, che dopo un viaggio di 8 anni per percorrere 700 milioni di km raggiungerà il quinto pianeta del sistema solare per distanza dal Sole. L'arrivo nell'orbita di Giove è atteso nel luglio 2031, poi inizieranno i passaggi ravvicinati alle tre lune.

La missione dell’Esa, peraltro, ha una forte impronta italiana, grazie alla collaborazione dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), università, enti pubblici di ricerca e industria.

Dei 10 strumenti a bordo della sonda, quattro, infatti, sono del nostro Paese: precisamente un terzo degli strumenti scientifici destinati a studiare da vicino mondi così lontani (Janus, Rime e 3GM più un quarto, Majis, a leadership francese realizzato attraverso un accordo bilaterale tra l’Asi e l’agenzia spaziale francese Cnes), e i pannelli solari di Juice, i più grandi mai andati nello spazio.

 

Tra gli Enti e le Università che compongono i team scientifici italiani ci sono: Inaf – Istituto Nazionale di Astrofisica (con le sedi di Roma, Teramo, Padova e Catania), Università di Trento, Sapienza Università di Roma, Università di Roma Tre, Università D’Annunzio di Pescara, Fondazione Bruno Kessler (FBK), Università di Bologna, Università di Tor VergataRoma, Istituto Geoscienze e Georisorse (IGG) del CNR, Università Partenope di Napoli, Cisas – Università Padova, Politecnico di Milano, Università del Salento. Per quanto riguarda le industrie nazionali, la realizzazione degli strumenti vede il coinvolgimento sia di Thales Alenia Space che Leonardo. La prima si è occupata della realizzazione dello strumento Rime, del transponder in banda Ka di 3GM e dell’accelerometro HAA. La seconda ha assunto la responsabilità nella realizzazione dello strumento Janus e della testa ottica di Majis. Di Leonardo sono anche i pannelli solari di Juice, i più grandi mai realizzati per una missione interplanetaria.