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Strage di Bologna, ergastolo definitivo anche per il "quarto uomo" Cavallini
Per i giudici è dunque "pienamente provato" il coinvolgimento determinante dell’ex neofascista
Strage di Bologna, altra condanna definitiva: carcere a vita per Cavallini
La Cassazione conferma l'ergastolo per Gilberto Cavallini e ora la sentenza è definitiva. L'ex neofascista è il quarto condannato per la strage di Bologna del 2 agosto 1980, costata la vita a 85 persone e il ferimento di altre 200. Per i giudici è dunque "pienamente provato" l’apporto determinante dell’ex neofascista a Giusva Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini, i tre stragisti dei Nar, già condannati in via definitiva. La decisione della Cassazione è stata accolta con emozione da parte dei parenti delle vittime presenti in aula.
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Nei giorni precedenti al 2 agosto 1980 Cavallini, oggi 72enne, attualmente in semilibertà a Terni, - scrivono i giudici e lo riporta La Repubblica - ospitò il resto della banda (Mambro, Fioravanti e Ciavardini) in casa sua a Villorba di Treviso, procurò le auto per il trasporto dei Nar a Bologna e fece avere a Ciavardini un documento falso, dando così supporto logistico al gruppo.
Le sentenze hanno anche stabilito come Cavallini "avesse quantomeno una contiguità con contesti di servizi deviati e con la P2 di Licio Gelli, cui pure è riconducibile la strage". Di fatto, dice l’accusa, l’ex terrorista faceva parte "di quel - riporta La Repubblica - micidiale e si spera irripetibile humus nel quale convergevano servizi, P2 e parte dell’eversione nera allo scopo, evidentemente comune anche se per motivi forse differenti, di destabilizzare e infine distruggere l’assetto democratico e costituzionale dello Stato".