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Cronache
Strage Viareggio, Associazione vittime: "Moretti deve dimettersi". VIDEO

Strage Viareggio, Associazione vittime: "Moretti deve dimettersi"


"Moretti si deve dimettere". È la richiesta di Daniela Rombi, dell'associazione 'Il mondo che vorrei'. I familiari delle vittime della strage di Viareggio sottolineano come la sentenza di ieri - che ha condannato i vertici di Ferrovie e i manager delle aziende che dovevano revisionare i carri del treno merci esploso il 29 giugno 2009 - abbia riconosciuto gravi carenze nel sistema della sicurezza e della prevenzione.


Borsa: Leonardo si riscatta (+1,3%), per analisti ieri reazione eccessiva


Leonardo in rialzo a Piazza Affari, dopo la debolezza della vigilia, provocata dalla notizia della condanna dell'ad, Mauro Moretti. I titoli oggi recuperano l'1,3%, attestandosi a 12 euro. Ieri il Tribunale di Lucca ha condannato 23 persone per la strage causata dall'incidente ferroviario del 2009 a Viareggio (deragliamento di un treno che trasportava sostanze pericolose). L'allora ceo di Ferrovie dello Stato e oggi numero uno di Leonardo, Mauro Moretti, e' stato condannato a 7 anni per non aver valutato il rischio connesso al transito dei treni cisterna carichi di sostanze pericolose in mezzo ai centri abitati ad alta velocita'. 'Trattandosi di giudizio di primo grado e non essendo inclusa questa casistica nel codice interno di comportamento il CdA ha confermato all'unanimita' la fiducia a Moretti. I tempi per il secondo grado sono di difficile stima, ma comunque non brevi', hanno commentato gli analisti di Equita, che hanno reiterato la raccomandazione di 'Buy'. Ad ogni modo il Governo dovra' decidere entro maggio le nuove cariche dell'azienda aerospaziale e a questo punto la poltrona di Moretti potrebbe essere piu' a rischio. 'Una sua sostituzione sarebbe una notizia negativa e creerebbe incertezza: Moretti e' stato l'artefice del rilancio degli ultimi 2 anni di Leonardo', hanno sottolineato gli esperti di Equita. Anche Banca Akros ha confermato il giudizio di 'Buy' sui titoli. 'Crediamo che Moretti abbia fatto bene e un suo secondo mandato sarebbe il benvenuto - hanno commentato - riteniamo che ieri il mercato abbia registrato una reazione eccessiva'.


STRAGE VIAREGGIO, BONGIORNO: DIMISSIONI MORETTI? NON E' COME POLITICA


Mauro Moretti, attuale ad di Leonardo (Finmeccanica), è stato condannato per la strage di Viareggio come ex ad di Rete ferroviaria italiana. Il commento dell'avvocato ed ex parlamentare Giulia Bongiorno, in una in una intervista al Corriere della Sera, sulla contestazione della responsabilità oggettiva: "La legge 231, introdotta nel 2001, e applicata dalle Procure a macchia di leopardo, è una forma di responsabilità che ricade sulle società per le condotte assunte dai vertici", "devi provare che hai fatto molto più del possibile. E' previsto ogni tipo di rischio. È vero che da quando c'è la 231 le aziende stanno molto più attente alla sicurezza, quindi ben venga, ma l'auspicio è che da parte dei giudici ci sia valutazione attenta della situazione prima dell'evento". Sulla base del codice etico delle aziende Moretti si dovrebbe dimettere? "Sono al primo grado di giudizio", "un conto è la politica, dove il candidato, a mio giudizio, deve essere candido. E quindi si deve anticipare la soglia delle sanzioni. Ma nelle altre attività le somme si tirano alla fine. E di assoluzioni dopo accuse ne abbiamo viste tante".
 

Leonardo: piena fiducia a Moretti, ha ancora tutti i requisiti

A seguito della sentenza emessa in data odierna dal Tribunale di Lucca che, in relazione all'incidente ferroviario accaduto a Viareggio il 29 giugno 2009, ha condannato in primo grado - e dunque in via non definitiva - l'ing. Mauro Moretti, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Leonardo - Societa' per azioni, ritenendolo responsabile di reati colposi ­ per il ruolo di Amministratore Delegato di RFI S.p.A. dallo stesso ricoperto nel periodo 2001/2006 e quindi antecedente al fatto ­ il Consiglio di Amministrazione della Societa' ha inteso valutare, alla luce della normativa applicabile, gli eventuali impatti della citata sentenza sull'esercizio delle funzioni da parte dell'ingegner Moretti. Al riguardo, il Consiglio, in presenza dei membri del Collegio Sindacale, che ha condiviso le valutazioni poste a fondamento delle determinazioni del Consiglio stesso, ha verificato che permangono in capo all'Amministratore Delegato tutti i requisiti previsti dalla vigente disciplina, nonche' la piena capacita' di esercitare le prerogative connesse all'ufficio di organo delegato ed ha confermato, all'unanimita', piena fiducia all'ing. Moretti. La verifica - si legge in una nota - e' stata supportata da uno specifico parere pro veritate, richiesto dal Consiglio di Amministrazione e reso da primari professionisti altamente qualificati nelle materie del diritto civile, penale e internazionale, la cui sintesi ("Executive Summary") si acclude al presente comunicato.

Leonardo - prosegue la nota - e' tra le prime dieci societa' al mondo nell'Aerospazio, Difesa e Sicurezza e la principale azienda industriale italiana. Operativa da gennaio 2016 come one company organizzata in sette divisioni di business (Elicotteri; Velivoli; Aerostrutture; Sistemi Avionici e Spaziali; Elettronica per la Difesa Terrestre e Navale; Sistemi di Difesa; Sistemi per la Sicurezza e le Informazioni), Leonardo compete sui piu' importanti mercati internazionali facendo leva sulle proprie aree di leadership tecnologica e di prodotto. Quotata alla Borsa di Milano (LDO), al 31 dicembre 2015 Leonardo ha registrato ricavi consolidati pari a 13 miliardi di euro e vanta una rilevante presenza industriale in Italia, Regno Unito e USA.
   Executive Summary Le considerazioni sotto riportate rappresentano la sintesi di un parere pro veritate reso da tre professionisti altamente qualificati nelle materie del diritto civile, penale e internazionale. In relazione all'incidente ferroviario accaduto a Viareggio il 29 giugno 2009 il Tribunale di Lucca ha condannato in primo grado - e dunque in via non definitiva - l'ing. Moretti, attuale amministratore delegato di Leonardo - Societa' per azioni (di seguito, per comodita', "Leonardo" o la "Societa'"), ritenendolo colpevole dei reati di incendio colposo, disastro ferroviario colposo, omicidio colposo plurimo, lesioni personali colpose. Con riguardo a quanto sopra esposto, si e' inteso verificare, alla luce delle applicabili norme di legge e di regolamento, se con riferimento ai fatti di Viareggio la condanna non definitiva dell'ing. Moretti per reato colposo determini la decadenza dalla carica dell'amministratore delegato di Leonardo ovvero incida sulla capacita' di svolgere l'ufficio. Tenuto conto dell'ambito in cui opera Leonardo, oltre ai profili di diritto interno l'analisi e' stata estesa anche ad alcune giurisdizioni straniere. In particolare, oltre all'Italia si e' inteso altresi' verificare se una possibile pronuncia di condanna per determinati delitti colposi, ancorche' non definitiva, possa comportare limitazioni alla capacita' della Societa' di partecipare a gare indette da enti pubblici o agenzie governative nei Paesi nei quali il Gruppo Leonardo realizza gran parte dei propri ricavi e dei propri ordini (dati 2015). Ebbene, per quanto riguarda l'ordinamento interno ne' gli artt. 2382 e 2387 del codice civile ne' l'art. 147-quinquies del d. lgs. 24 febbraio 1998, n. 58 (testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria, "TUF") e relative disposizioni di attuazione ne' l'art. 80 del codice dei contratti pubblici ne', infine, la disciplina in materia di nulla osta di sicurezza (c.d. "NOS") determinano la decadenza dalla carica di amministratore delegato di Leonardo ovvero incidono sulla capacita' operativa della Societa' di svolgere la propria attivita' economica.

Parimenti - prosegue la nota - e' da escludere il venir meno dei requisiti di onorabilita' previsti dall'art. 147-quinquies TUIF - che pertanto sono allo stato pienamente confermati - stante il fatto che le imputazioni a carico dell'ing. Moretti, tra l'altro, non riguardano i reati riportati nell'elenco di cui al D.M. n. 162 del 2000. Ad analoghe conclusioni si perviene con riferimento alle aggiuntive dichiarazioni di natura reputazionale rese dall'ing. Moretti in sede di accettazione della candidatura alla carica di amministratore di Leonardo in quanto dette dichiarazioni fanno riferimento a fattispecie di reati del tutto diverse da quelle per le quali oggi l'ing. Moretti e' stato condannato in primo grado nel processo penale de quo. Sempre con riguardo all'ordinamento italiano, si conferma che la condanna in primo grado non esplica ex lege alcun impatto sull'operativita' aziendale ai sensi della disciplina in tema di commesse o concessioni pubbliche ovvero di NOS. Infatti, nessuno dei reati ascritti all'ing. Moretti risulta compreso nell'elenco di cui all'art. 80 codice degli appalti. Del pari la condanna riguarda reati non rilevanti ai fini dell'abilitazione alla sicurezza. Rispetto agli ordinamenti stranieri in cui Leonardo realizza gran parte del proprio business, ne' a livello comunitario (direttiva 2014/24/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 26 febbraio 2014 sugli appalti pubblici, la speciale normativa nei settori della difesa e della sicurezza di cui alla direttiva 2009/81/CE del 13 luglio 2009) ne' a livello OCSE (Convenzione sulla lotta alla corruzione di pubblici ufficiali stranieri nelle operazioni economiche internazionali del 21 novembre 1997) sono ravvisabili disposizioni in base alle quali la pronuncia di condanna non definitiva dell'attuale amministratore delegato di Leonardo per delitti colposi possa incidere sulla capacita' della Societa' di partecipare a gare indette da enti pubblici. Analogamente, nelle giurisdizioni di maggior interesse e' confermato che la pronuncia di condanna emessa nei confronti dell'ing. Moretti per i suddetti delitti colposi non integra alcuna causa di esclusione dalle gare indette da enti pubblici o agenzie governative dei paesi sopra menzionati e pertanto non comporta, di per se', limitazioni per la Societa' alla capacita' di partecipare a dette gare.

Strage Viareggio: 7 anni e 6 mesi a Soprano

Mauro Moretti, all'epoca amministratore delegato di Ferrovie e oggi presidente di Leonardo-Finmeccanica, e' stato condannato a 7 anni dal Tribunale di Lucca al termine del processo per la strage di Viareggio. Moretti non era presente in aula alla lettura della sentenza. I pm avevano chiesto la condanna a 16 anni.

Strage Viareggio: 7 anni e 6 mesi a Elia

Michele Mario Elia, ex amministratore delegato di Rfi, e' stato condannato a 7 anni e 6 mesi dal Trribunale di Lucca al termine del processo per la strage di Viareggio.

Strage Viareggio: 7 anni e 6 mesi a Soprano

Vincenzo Soprano, ex ad di Trenitalia e di Fs Logistica, e' stato condannato a 7 anni e 6 mesi dal Trribunale di Lucca al termine del processo per la strage di Viareggio.

Strage Viareggio: le tappe dal disastro alla sentenza

Era il 29 giugno 2009 quando il 'cuore' di Viareggio si trasforma in pochi istanti in un inferno di fuoco e ambulanze: ci sono voluti sette anni e mezzo e 140 udienze per arrivare alla sentenza di primo grado pronunciata il tribunale di Lucca per il disastro ferroviario che nell'estate 2009 fece 32 vittime.

- LA SEQUENZA DELL'INCIDENTE Alle 23,48 del 29 giugno 2009 un treno merci partito da Trecate, in Piemonte, e diretto a Gricignano, in Campania, deraglia poco dopo aver superato la stazione ferroviaria della cittadina balneare toscana. Una delle cisterne che trasportano Gpl si rovescia su un fianco e si squarcia sbattendo a forte velocita' contro un ostacolo (un picchetto secondo quanto sostenuto dall'accusa, una 'zampa di lepre' stando alla ricostruzione della difesa) e da un grosso foro comincia a fuoriuscireil gas che avvolge i binari e le abitazioni affacciate sulla linea ferroviaria. Pochi minuti piu' tardi, forse innescata dal motore di uno scooter che percorre la strada parallela ai binari, nell'aria satura di Gpl un'esplosione d'improvviso sprigiona una tempesta di fiamme che investe in una frazione di secondo tutto quanto si trova nel raggio di centinaia di metri. Case, negozi, uffici, automobili vengono inghiotti e distrutti dalla nuvola fuoco. La zona piu' gravemente colpita e' quella di via Ponchielli, quasi completamente rasa al suolo. Pesantissimo il bilancio delle vittime, molte delle quali decedute nei giorni successivi a causa delle destanti ustioni riportate. Alla fine si conteranno 32 morti, l'ultimo dei quali e' una giovane donna ecuadoriana, deceduta alla vigilia di Natale di quell'anno, dopo quasi sei mesi di agonia.

- L'INCHIESTA GIUDIZIARIA Parallelamente alle operazioni di soccorso e di scavo fra le macerie che andranno avanti per giorni e giorni, la Procura di Lucca apre un'inchiesta per verificare le cause del deragliamento e individuare le eventuali responsabilita' dell'accaduto. Ma l'attivita' investigativa procede a rilento, tanto che i familiari delle vittime piu' volte fanno sentire la loro voce sostenuti dai rappresentanti delle istituzioni, e chiedono verita' e giustizia per le vittime di uno dei piu' gravi disastri ferroviari avvenuti in Italia. Dopo quattro anni, nel luglio 2013, il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Lucca, Alessandro Dal Torrione, rinvia a giudizio 33 fra persone fisiche e persone giuridiche. Fra loro ci sono Mauro Moretti, all'epoca amministratore delegato di Ferrovie e oggi presidente di Leonardo-Finmeccanica, Michele Mario Elia, ex amministratore delegato di Rfi, Giulio Margarita, ex direttore Sistema gestione sicurezza di Rfi e ora all'Agenzia sicurezza ferroviaria, Gilberto Galloni, ex ad di Fs Logistica, Vincenzo Soprano, ex ad di Trenitalia e della stessa Fs Logistica.

- IL PROCESSO Nel novembre 2013, nel polo fieristico di Lucca trasformato per l'occasione in aula di Tribunale, si celebra la prima udienza del processo. Fra i reati a vario titolo contestati agli imputati, i piu' gravi sono quelli di disastro ferroviario colposo, omicidio colposo plurimo, incendio colposo, e violazione delle normative sulla sicurezza. A presiede il collegio giudicante viene designato Gerardo Boragine. Dopo tre anni di udienze, nel settembre scorso i pubblici ministeri Giuseppe Amodeo e Salvatore Giannino tengono la requisitoria e avanzano le richieste di condanna. La pena piu' pesante - 16 anni di reclusione - viene proposta per Mauro Moretti. Quindici anni sono invece richiesti per Michele Mario Elia, all'epoca dei fatti ad di Rete Ferroviaria Italiana. Quanto alle societa' coinvolte nel processo, i pm chiedono risarcimenti milionari a Ferrovie dello Stato, Trenitalia, Fs logistica, Gatx Rail Austria (titolare del carro che svio' e prese fuoco) e alle officine Jugenthal di Hannover (dove fu fatta la manutenzione dell'asse del vagone). 

- IL RISCHIO PRESCRIZIONE Sul processo per la strage ferroviaria di Viareggio pende il rischio della prescrizione. Per quello che riguarda il giudizio di primo grado i termini sono stati rispettati, ma c'e' la possibilita' che nei gradi successivi possa scattare la mannaia della prescrizione per alcuni dei reati (in primis, incendio colposo e lesioni colpose). Una preoccupaazione ben presente ai familiari delle trentadue vittime, che da tempo sollecitano un intervento normativo ad hoc.

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