Cronache
Tav Torino - Lione: le "madamin" vogliono il referendum

Le madamin si preparano alla linea Torino - Strasburgo?
Le “madamin” pro Tav cambiano idea e passano da una fase disordinata ed emotiva, cioè sostanzialmente romantica, ad una razionale e pragmatica e aprono al referendum sulla Tav Torino - Lione, una possibilità questa, che finora non era gradita al gruppo di signore piemontesi infervorate dell’Alta Velocità.
Naturalmente è lecito cambiare idea, ci mancherebbe. Tuttavia l’approssimarsi delle elezioni Europee previste per il prossimo maggio qualche dubbio lo può far venire.
Magari le “madamin” dopo aver osteggiato qualsiasi “politicizzazione” della vicenda ci hanno ripensato anche in questo campo e il referendum non è che l’apripista per la presentazione di liste?
Infatti qualche tempo fa una di loro, Patrizia Ghiazza, aveva addirittura presentato un simbolo per un movimento politico e fu rapidamente rintuzzata, da Giovanna Giordano “portavoce ufficiale” del gruppo:
“La battaglia per il completamento della Torino - Lione non può diventare oggetto di strumentalizzazioni. Non facciamo politica, perché ci occupiamo dei problemi dei cittadini”.
Ne scrissi qui:
http://www.affaritaliani.it/cronache/movimento-madamin-gia-si-spaccato-584734.html
Ora Giovanna Giordano ci ripensa e in una intervista al Corriere della Sera a Gabriele Guccione apre al referendum sulla Tav dicendo che le cose sono cambiate, che il governo giallo - verde si è compattato su posizioni ostili a causa del cedimento della Lega ai Cinque Stelle e così via.
Peraltro il referendum è spinto da Sergio Chiamparino (Pd), Presidente della regione Piemonte e dalla Lega.
Alla domanda specifica se Matteo Salvini piacesse loro la Giordano ha risposto infastidita che “Ci sentiamo prese in giro da chi a parole, dice di essere a favore dell’opera, ma poi, quando è al governo, non decide. Non basta dire sì, bisogna che alle parole seguano i fatti”.
Peraltro le madamine stanno pensando di tornare in piazza dopo le manifestazioni dello scorso novembre che accese su di loro un discreto faro mediatico.
Vuoi vedere che la posizione espressa dal governo, e cioè il congelamento dell’opera, alla fine potrebbe rivelarsi per loro un comodo “treno ad alta velocità”, questa volta non sulla linea Torino - Lione, ma su quella Torino Strasburgo?