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Cronache
Terremoto: scossa di magnitudo 4.7 nel Maceratese. "Danni ma nessun ferito"

Una forte scossa di terremoto si e' verificata alle 5.11 di questa mattina nelle Marche. La prima stima dell'Ingv parla di magnitudo 4.6 e di epicentro a 2 km da Muccia, in provincia di Macerata, a 9 km di profondita'. Il sisma e' stato avvertito anche in Umbria, nel Lazio e in Abruzzo. Al momento non si segnalano danni alle persone. Quanto alle strutture, la scossa - riferisce il sindaco di Muccia, Mario Baroni - ha fatto crollare il campanile della Chiesa del 600 Santa Maria di Varano.

A Pieve Torina - spiega il sindaco Alessandro Gentilucci - 4 famiglie che vivevano nelle casette sono state fatte evacuare per precauzione. Oggi, nel paesino del maceratese, scuole chiuse. Il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, terra' una riunione questa mattina con i sindaci dei Comuni del Maceratese interessati dalla scossa. Il vertice si terra' a Pieve Torina. Obiettivo di Borrelli e dei suoi collaboratori e' una verifica diretta della situazione, oltre che sottolineare l'immediata presenza del Dipartimento della Protezione civile sul territorio. Immediata la reazione del governo.

"Ancora scosse, danni, paura. La Protezione civile impegnata sul posto con i sindaci e le popolazioni colpite". Lo scrive su Twitter il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni. Secondo gli esperti tale sequenza si e' gradualmente sviluppata interessando un'ampia fascia dell'Appennino centrale, un'area di circa 1200 chilometri quadrati, estesa per circa 80 km in direzione NNW-SSE e larga circa 15-20 km, dalla provincia di Macerata, nelle Marche, alla provincia dell'Aquila, in Abruzzo.

La zona interessata dai terremoti di questi ultimi giorni si era attivata a fine ottobre 2016, tra il 26 e il 30 ottobre, quando sono avvenuti alcuni dei piu' forti eventi sismici della sequenza: quelli del 26 ottobre di magnitudo Mw 5.4 e magnitudo Mw 5.9 e quello di magnitudo Mw 6.5 del 30 ottobre 2016. Se si considera l'evoluzione temporale della sequenza sismica complessiva e l'energia rilasciata da tutti gli eventi sismici, si nota che negli ultimi mesi del 2017 sono stati localizzati una media di 30-40 eventi al giorno. I primi di marzo 2018 la sismicita' e' aumentata superando in un caso i 100 eventi al giorno e anche in questi primi giorni di aprile ha superato i 140 eventi al giorno. Questo aumento di sismicita' e' prevalentemente concentrato proprio nel settore piu' settentrionale del sistema di faglie attivato nel 2016, vicino ai comuni di Muccia, Pieve Torina, Pievebovigliana, sempre provincia di Macerata. L'incubo sisma ha risvegliato immediatamente il ricordo delle popolazioni dell'area. In molti, pochi minuti dopo la sequenza sussultoria, si sono riversati per strada.

"Ancora scosse. Non si puo' stare ad aspettare, bisogna subito attuare la messa in sicurezza e le demolizioni. Questa notte si e' ballato parecchio in tutto il maceratese" ha spiegato la portavoce dei terremotati di Visso, Ussita e Castelsantangelo sul Nera, Maria Teresa Nori. La scossa che si e' sentita anche a Visso, Ussita, Castelsantangelo, Camerino e altre zone dell'entroterra maceratese. "Qui si dibatte su altri problemi che non sono quelli reali che attengono al terremoto e alle zone colpite - continua Maria Teresa Nori - e' inutile parlare se poi le messe in sicurezza sono attuate un po' si e un po' no e non vengono fatte le demolizioni per non tenere pezzi di edifici pericolosi e pericolanti. Ora basta: la gente non puo' stare la notte con un occhio aperto e il cuore a mille".

Ma gli esperti non sono sorpresi. "Il terremoto di questa mattina coinvolge le stesse faglie del sisma del 24 agosto e del 30 ottobre 2016. Lo scenario che si prospetta e che stiamo studiando e' classico dei terremoti dove il cosiddetto 'after shock' e la durata e' imprevedibile. Basti pensare che per il sisma dell'Aquila si sono registrate scosse anche di magnitudo 5 per tre anni di seguito". Raggiunto telefonicamente all'estero dov'e' per un convegno, il direttore dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Alessandro Amato, spiega all'Agi che la scossa di oggi a Muccia di magnitudo 4.6 non e' un evento che sorprende gli esperti. "Le sequenze durano anni e nella zona interessata dal terremoto di oggi si sono registrate da ottobre 2016 a oggi oltre 86 mila scosse, molte delle quali di magnitudo inferiore a 2. Non dimentichiamo che il 18 gennaio 2017, nel giorno della tragedia di Rigopiano, una scossa ha distrutto Campotosto (crollarono 9 case su 10 e per giorni il borgo rimase isolato sotto cinque metri di neve con decine di persone rimaste intrappolate nelle case, ndr) - aggiunge Amato -. Adesso sembra che la zona interessata dalla sequenza sismica si stia spostando nella zona settentrionale". Secondo il direttore dell'Ingv "non e' prevedibile se ci saranno altre scosse di magnitudo elevata, ma di certo stiamo monitorando la zona anche per vedere se vengono interessate altre faglie. In quanto alla sicurezza - conclude - l'esperienza ci dice che ci sono casi in cui le sequenze sismiche sembrano essere finite e poi invece riprendono anche diversi anni dopo". La lunga scia sismatica e' stata segnalata anche in Abruzzo, dove una scossa di magnitudo 3,3 della scala Richter e' stata avvertita dalla popolazione all'Aquila. Epicentro il piccolo Comune di Ocre (1000 abitanti circa) alle porte della periferia est del capoluogo di Regione. Non sono segnalati al momento danni a cose o a persone.

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