Cronache
Trasporto aereo, martedì 25/2 sciopero nazionale di 24 ore
Trasporto aereo: sciopero nazionale di 24 ore martedì 25/2
Sciopero nazionale di 24 ore dei lavoratori delle aziende del settore del trasporto aereo martedì 25 Febbraio 2020. Lo stop è stato proclamato da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl trasporto aereo.
Da ormai troppo tempo, si legge in una dichiarazione congiunta, "le organizzazioni sindacali richiedono inascoltate un tavolo di lavoro ministeriale e una cabina di regia che abbia la finalità di riscrivere le regole del settore. Riteniamo infatti e lo abbiamo più volte sostenuto in ogni momento istituzionale di confronto che l’obiettivo principale e ineludibile sia quello di porre fine alle cause e agli effetti delle azioni di dumping industriale e contrattuale che hanno generato inaccettabili asimmetrie competitive". I sindacati ricordano di aver proclamato una prima azione di sciopero nazionale di quattro ore lo scorso 26 luglio, e una seconda azione di sciopero per il giorno 25 novembre, e a seguire sono stati effettuati scioperi di numerose aziende del settore il 13 dicembre e il 14 gennaio 2020 "generati della grave crisi che imperversa nel settore del trasporto aereo e dal proliferare di situazioni di pesante crisi industriali, in alcuni casi della stessa impresa, più volte nel tempo, come nella vicenda Alitalia e Air Italy".
"L’assenza di una concreta legislazione nazionale di sostegno del settore e di contrasto al dumping contrattuale - osservano - ma anche le politiche di incentivi messe in campo in maniera non ordinata, la crisi delle imprese e dell’occupazione, il deterioramento costante della qualità dell’offerta commerciale e della qualità del lavoro, e delle relazioni industriali, dovuto all’apertura dei processi di liberalizzazione senza regole per il lavoro, hanno consentito l’abbassamento incontrollato delle tariffe; tutto questo ha complessivamente determinato la degenerazione complessiva del settore". Per le sigle sindacali, "permangono tutte le problematiche che hanno determinato la crisi della principale compagnia italiana, ovvero il Gruppo Alitalia in A.S. e nulla lascia presagire, al di là delle dichiarazioni di intenti, che essa si chiuda senza impatto sul fronte del lavoro, in termini di esuberi di lavoratori e lavoratrici e di tagli al costo del lavoro, sia dei dipendenti diretti della Compagnia che delle Imprese dell’indotto che le scriventi ribadiscono ancora una volta di non voler minimamente accettare".