Cronache

"Il Mig libico partì da Pratica di Mare". Ustica, mistero sulla morte del supertestimone

Il 2 luglio avanti il G.I.P. del Tribunale di Massa, si terrà l’udienza davanti al GIP relativa alla morte dell'ex Tenente Colonnello dell’Aeronautica Militare Alessandro Marcucci avvenuta il 2 febbraio 1992 mentre era al comando di un Piper in missione di avvistamento incendi sulle Alpi Apuane per la Regione Toscana e alla morte dell’avvistatore Silvio Lorenzini avvenuta un mese dopo all'Ospedale San Martino di Genova, a causa delle ustioni riportate.

Le indagini svolte a suo tempo portarono il procedimento penale ad archiviare l'accaduto come “incidente dovuto ad errore del pilota”, il Marcucci. L'Associazione Antimafie “Rita Atria” nel settembre 2012 ha depositato presso la Procura di Massa un esposto sulle dinamiche dell’“incidente” in cui sono stati sollevati dubbi scaturiti da una serie di aspetti tecnico-scientifici, ricordando il ruolo di Sandro Marcucci su possibili testimonianze relative alla strage di Ustica avvenuta il 27 giugno 1980.

Sandro Marcucci e il Capitano Mario Ciancarella riconoscendosi nel movimento democratico dei militari avevano raccolto la denuncia telefonica del maresciallo Dettori, radarista la notte della strage di Ustica presso il radar di Poggio Ballone a Grosseto. Il maresciallo Dettori chiamò il Capitano Ciancarella dicendo “siamo stati noi”.
Da quel momento Mario Ciancarella e Sandro Marcucci iniziarono una serie di verifiche sulle dinamiche di quello che per anni è stato definito un incidente e non una strage. Nello specifico, Sandro Marcucci, riteneva di avere le prove che il Mig Libico trovato sulla Sila, il cui pilota nascondeva nel cosciale la dichiarazione di abbattimento del DC9, non fosse partito dalla Libia ma da un aeroporto italiano. Inoltre aveva confidato di conoscere i nomi di alcuni ufficiali che avrebbero consegnato le strip di volo che confermavano il decollo del Mig Libico da Pratica di Mare.

Nell’inverno 2012 a seguito dell’esposto, il Procuratore Capo della Repubblica, Dott. Giubilaro, affidando le indagini al sostituto Dott. Bertoni, ha disposto la riapertura del caso e, con l’ipotesi di duplice omicidio, iscritto contro ignoti e disponendo una consulenza tecnica consistente nell'estumulazione e quindi nell'autopsia sulle Salme delle due Vittime.
Il lavoro dei consulenti del pubblico ministero, pur confermando l’ipotesi dell’incidente, non ha fugato i dubbi e le perplessità evidenziate sin dall‘inizio della riapertura delle indagini, ed è apparso lacunoso e privo di fondamento scientifico. Dubbi ed interrogativi evidenziati dalla stessa Procura, la quale ha rappresentato l’assoluta necessità di nuove e specifiche indagini, anche alla luce delle consulenze di parte depositate dall’associazione. Indagini allo stato impossibili da espletare, stante la scadenza dei termini processuali. Pertanto la Procura si è vista “costretta “a chiedere l’archiviazione del procedimento.

Nell’autunno del 2014 Silvio Lorenzini ha nominato la nostra Associazione, nelle persone di Laura Picchi e Nadia Furnari, consulenti a supporto delle attività dell’Avv. Goffredo D’Antona nominato dal Lorenzini proprio legale il quale si è opposto alla richiesta di archiviazione.
Il 2 luglio verrà discussa l’opposizione all'archiviazione auspicando nella concessione da parte del Giudice del prolungamento dei tempi di indagine, al fine di compiere quelle nuove investigazioni chiaramente evidenziate dal Pubblico Ministero.