Irma devasta i Caraibi, almeno 10 morti. Surf sulle onde: muore campione
L'uragano Irma devasta i Caraibi e punta verso la Florida: rasa al suolo l'isola di Barbuda. Almeno 10 morti. Muore una promessa del surf mondiale
Irma: cerca onda perfetta a Barbados, si schianta promessa surf
Un giovane surfista, Alexander 'Zander' Venezia, e' morto a Barbados dopo essere stato sbattuto sugli scogli dalle violenza delle onde provocate dall'arrivo dell'uragano Irma nei Caraibi, dove sta mietendo vittime e provocando grossi danni. Il 16enne, promessa mondiale del surf, si era buttato in acqua in un punto della costa orientale, tra Barclays Beach e Cattlewash, con un gruppo di amici e colleghi.Ma ad un certo punto ha avuto qualche difficolta' ed e' finito a lungo sott'acqua. Secondo una fonte citata da Surfline, "Zander sanguinava e non si muoveva. Un gruppo di ragazzi ha cercato di portarlo alla spiaggia, ma era molto difficile. 'Box by Box' e' un posto duro, anche se si e' abili". Portato a riva, hanno tentato di rianimarlo fino all'arrivo dell'ambulanza ma una volta arrivato in ospedale e' stato dichiarato morto. Immediato il cordoglio della comunita' di surfisti. Il 16enne, figlio di un campione e promessa del surf, a meta' agosto aveva vinto Rip Curl Grom Search e ad aprile i campionati regionali. "Con il cuore spezzato annunciamo che uno della nostra famiglia di surfisti americani e' morto", ha scritto Usa Surfing su Facebook, ricordando "Zander Venezia, uno dei giovani piu' gentili e talentuosi mai incontrati".
L'uragano Irma devasta i Caraibi: 10 morti
Irma, l'uragano piu' lungo mai registrato a intensita' massima, ha letteralmente raso al suolo due isole caraibiche e ancora prosegue il suo cammino di morte e distruzione. L'uragano ha gia' fatto almeno dieci morti, distrutto pressocche' per intero le minuscole isole di Barbuda e St.Martin; ed ora, con venti che arrivano a 290 chilometri orari, punta verso l'isola di Hispaniola, dove le coste della Repubblica Dominicana gia' sentono i suoi effetti, poi arrivera' ad Haiti, dove sono previsti allagamenti e smottamenti di terreno, infine alle Bahamas. Tra le vittime, un bimbo di due anni a Barbuda, una persona ad Anguilla, 6 persone a Saint Martin, 2 a Saint Barthelemy. Ma il bilancio e' destinato a crescere, anche perche' i soccorsi non sono ancora arrivati e i contatti con le zone colpite sono in molti casi impossibili. L'uragano sara' probabilmente declassato a categoria 4 passando all'altezza di Cuba, ma dal sud della Florida sono cominciate gia' le evacuazioni e le riprese dall'alto, registrano sulle autostrade file interminabili di auto. L'Onu ha calcolato che sono 49 milioni le persone sul cammino dell'uragano e ha annunciato che le agenzie si preparano a fornire una "risposta umanitaria imponente". Il governo britannico si prepara a inviare navi ed esperti per aiutare i suoi territori d'Oltremare. A Porto Rico le piogge sono cadute incessanti per ore e ore, quasi un milione di persone e' rimasto al buio, 50.000 senza acqua potabile, mentre 14 ospedali continuano a funzionare solo grazie a generatori di corrente di emergenza. E' andata peggio a Barbuda: il 95% delle case e degli edifici distrutti, e' resa praticamente inabitabile. "Barbuda e' letteralmente in macerie", ha raccontato Gaston Browne, il primo ministro, che ha parlato di "una devastazione totale". Il premier ha sorvolato in elicottero l'isola, 1800 abitanti, e ha constatato che praticamente tutte le strutture sono state distrutte. "E' un disastro nazionale", ha aggiunto visibilmente commosso. Edifici rasi al suolo, tetti scoperchiati, attualmente sull'isola non c'e' ne' acqua potabile ne' servizi telefonici: praticamente impossibili i contatti perche' i venti hanno spaccato in due una torre per le comunicazioni. Browne ha parlato di danni per 150 milioni di dollari e che ci vorranno anni per la ricostruzione. Irma adesso prosegue il suo cammino verso la Repubblica Dominicana ed Haiti, dovrebbe sfiorare la costa orientale di Cuba e poi virare verso il nord e la Florida nel week end. Nel sud dello Stato americano, e' gia' cominciata la fuga dei residenti della contea di Miami-Dade.
A Miami, e' la prima volta in 12 anni che agli oltre 100mila abitanti della case situate nelle zone costiere della baia di Biscayne e della barriera di isole davanti all'oceano viene chiesto di lasciare le case. Le zone considerate piu' a rischio sono Key Biscayne e Miami Beach. Ai residenti e' stato chiesto di lasciare in maniera volontaria le case prima che arrivino mareggiate e inondazioni, per evitare che le squadre debbano arrivare a soccorrerli quando l'uragano sara' arrivato. "Questa tempesta e' piu' grande, piu' veloce e piu' forte dell'uragano Andrew", ha ammonito mercoledi' il governatore della Florida, Rick Scott. L'apprensione e' tale che le autorita' hanno invitato anche gli immigrati irregolari a recarsi nei rifugi senza temere l'espulsione visto che sono senza documenti. "Non chiederemo a nessuno l'identificazione", ha assicurato il sindaco di Miami-Dade, Carlos Gimenez. Il presidente Donald Trump ha fatto sapere che segue gli sviluppi "da vicino" e che i suoi uomini sono gia' in Florida. Ma l'uragano Irma si e' gia' abbattuto anche su una delle lussuose proprieta', Le Chateau des Palmiers, sull'isola di Saint Martin. La struttura da mille e una notte, valutata 16,9 milioni di dollari, era affittata. A rischio anche il resort di Trump a Palm Beach, Mar-a-Lago, noto come "la Casa Bianca invernale", che Forbes valuta 175 milioni di dollari. Nella contea di Palm Beach e' stato dichiarato lo stato di emergenza e Mar-a-Lago e' stato chiuso. Trump vanta proprieta' immobiliari anche nella zona di Miami. Possiede,tra gli altri, i condomini di lusso Trump Towers, Sunny Isles, il Trump International Beach Resort e il Trump National Doral. E chissa' se tanta devastazione lo fara' riflettere sugli effetti del cambiamento climatico. Irma e' un uragano-monster; e' il ciclone di questa intensita' piu' lungo mai registrato al mondo. Con venti massimi sostenuti fino a 295 km/h andati avanti per piu' di 33 ore, ha battuto il record del supertifone Haiyan, che nelle Filippine nel 2013 aveva generato venti di una identica violenza, durati pero' solo 24 ore (7mila le vittime, tra morti e dispersi). E Irma non e' il solo uragano al momento attivo sull'Atlantico: oltre a Irma, c'e' Jose' che e' ancora nelle acque dell'Oceano Atlantico a centinaia di chilometri di distanza dalle Antille Minori; e Katia. che si sta muovendo di fronte le coste dello stato di Veracruz, nel Golfo del Messico, dove gia' provoca violente piogge.