Cronache

Usa. Protetti da oggi Gay, lesbiche e transgender nel mercato del lavoro

di Daniele Rosa

La decisione della Corte Suprema non in linea con Trump

Una decisione storica quella presa ieri dalla Corte Suprema degli Stati Uniti. La decisione afferma che il Civil Right Acts del 1964 proteggerà d’ora in poi i dipendenti lesbiche, gay e transgender da qualsiasi discriminazione basata sul sesso o sull’orientamento sessuale.

Un voto passato 6 a 3 con i pareri favorevoli del giudice Neil Gorsuch, del giudice capo John Roberts e di altri quattro giudici federali. ‘Oggi-ha detto Gorsuch-abbiamo sancito che non si puo’ licenziare qualcuno solo perchè è omosessuale o transgender. La discriminazione è vietata dalla legge del ’64 relativa alla discriminazione per razza, religione, nazionalità o sesso’.

Una grande vittoria per la comunità LGBTQ e una grave sconfitta per l'amministrazione Trump che, in tre casi, aveva dato ragione ai datori di lavoro. 

Due dipendenti licenziati perchè gay hanno fatto causa. Uno di loro, Gerald Bostock, pur essendo stato più volte premiato per il suo lavoro da coordinatore del benessere dei bambini nella Contea di Clayton, in Georgia ha detto alla NPR in ottobre, "in pochi mesi sono stato licenziato per essere gay. Ho perso il mio salario,la mia assicurazione medica proprio mi stavo riprendendo dal cancro alla prostata. È stato devastante “. 

Il secondo caso ha riguardato Donald Zarda, un istruttore di paracadutismo, ormai defunto che era gay.

Il terzo caso era di Aimee Stephens, che aveva lavorato per sei anni come direttore di pompe funebri a Livonia, in Michigan. Licenziata due settimane dopo aver detto al suo capo che era transgender e che sarebbe venuta a lavorare come donna. È morta all'inizio di quest'anno, ma il suo caso è ancora in corso.

Il giudice Gorsuch ha espresso la sua opinione sostenendo che la decisione è coerente con il testo dello statuto del 1964 e del suo divieto di discriminazione a causa del sesso.

Contro la decisione si è espresso il giudice Samuel Alito che ha sostenuto come ‘la maggioranza abbia voluto seguire alla lettera le parole dello Statuto senza pensare invece di adeguarlo ai valori attuali della società’.

Pur con tutti i distinguo del caso la sentenza è notevole sotto molti aspetti anche perchè quasi la metà dei 50 Stati non ha protezione legale per i dipendenti LGBTQ. Ora la legge li proteggerà. 

Il Presidente Trump, obtorto collo, ha dichiarato che la decisione ‘è molto forte e comunque dobbiamo convivere con la sentenza della Corte Suprema’.

Joe Biden ha invece elogiato al cento per cento la decisione della Corte affermando ‘ che la sentenza ha confermato il concetto  profondamente americano che ogni essere umano dovrebbe essere trattato con rispetto e dignità ".