Cronache

Vaccino Scanzi, nelle intercettazioni i medici si augurano la morte di Giletti

La procura di Arezzo ha chiesto l'archiviazione per il caso della "fila saltata" da parte del giornalista Andrea Scanzi

In quel momento, non sapendo come operare chiamai telefonicamente Giglio per avere indicazioni su come concludere il processo vaccinale e il dottore a questo punto mi chiese quali erano le categorie del menù a tendina che il sistema ammetteva ed io gliele elencai tutte. Al momento in cui pronunciai la parola 'caregiver' il Giglio mi disse di inserirlo tra loro e così feci''. Sulla vicenda del vaccino a Scanzi, la Procura di Arezzo ha aperto un'inchiesta per la quale è stata richiesta l'archiviazione da parte del sostituto procuratore Marco Dioni. L'udienza di opposizione alla richiesta di archiviazione è fissata per domani, 3 dicembre, dinnanzi al Gip del tribunale di Arezzo, Giulia Soldini. 

Vaccino Scanzi, verbale medico Usl: "Ero convinto fosse un caregiver" 

"Ricevetti una telefonata da Andrea Scanzi il quale mi rappresentò la sua condizione predetta riguardo ai suoi genitori, che io intesi convivessero con lui. Lo stesso giorno controllai l'effettiva esistenza di requisiti di persone vulnerabili dei genitori dello Scanzi, e riscontrai che mentre il padre non era assolutamente censito, la madre era invece una persona che aveva necessità di essere tutelata in virtù del fatto che era portatrice di un handicap grave ai sensi della legge 104/92, art. 3 comma 3".

Così il dottor Evaristo Giglio, direttore del distretto sanitario di zona Arezzo - Casentino Valtiberina, si esprime nel verbale di sommarie informazioni assunte dai carabinieri di Arezzo che lo hanno ascoltato come persona informata sui fatti nel corso dell'indagine (senza indagati) riguardante la vaccinazione di Andrea Scanzi. Nel verbale del 21 aprile 2021, di cui l'Adnkronos ha preso visione, il medico spiega di essersi convinto che Scanzi fosse un caregiver, ovvero una persona incaricata di assistere una persona non autosufficiente.

"Solo successivamente, dalle notizie che apparirono sui media, mi resi conto che lo Scanzi non era minimamente il badante dei suoi genitori e anche che lui non fosse convivente presso di loro e rimasi molto amareggiato dall'essermi sentito usato e ingannato", dichiara Giglio. Sulla vicenda del vaccino a SCANZI, la Procura di Arezzo ha aperto un'inchiesta per la quale è stata richiesta l'archiviazione da parte del sostituto procuratore Marco Dioni. L'udienza di opposizione alla richiesta di archiviazione è fissata per domani, 3 dicembre, dinnanzi al Gip del tribunale di Arezzo, Giulia Soldini. 

Vaccino Scanzi, medico Usl: "Ci siamo messi in un bel guaio" 

"Ci siamo messi in un bel guaio". "Magari vediamoci di persona stamani o domattina". E' questo uno dei passaggi dello scambio di messaggi whatsapp - agli atti dell'inchiesta della procura di Arezzo - tra il medico Evaristo Giglio, della Asl Toscana sud est, che si occupò di inserire Scanzi tra i soggetti vaccinabili, e il medico di base del giornalista, Roberto Romizi, che gli aveva chiesto se fosse possibile per il suo assistito accedere al vaccino. Lo scambio di messaggi avviene alle ore 8.17 del 21 marzo, esattamente due giorni dopo l'avvenuta vaccinazione del giornalista.

I due sanitari, alla luce del clamore mediatico suscitato dalla notizia che Scanzi si fosse vaccinato (resa nota da un post sui social in cui lo stesso Scanzi informava di essersi vaccinato come 'panchinaro del vaccino', ovvero di essere stato inserito nelle liste di riserva), appaiono preoccupati. "Non so se hai visto che Scanzi in un recente post ci ha citati", scrive il medico di base. "Ti giro un carteggio pregresso con lui che potrebbe essere utile". In una conversazione antecedente al vaccino del giornalista, Giglio spiegava al medico di Scanzi: "Non sono ancora riuscito ad inserirlo perché lui è persona nota….lo devo sistemare in condizioni di tutta sicurezza… però non l'ho dimenticato". "Non c'è dubbio…..capisco benissimo ……meglio non rischiare", la replica.