Cronache

Vaticano, il Papa ha declassato la Segreteria di Stato.Non gestirà più i soldi

Ridimensionato il ruolo del dicastero chiave non potrà gestire i fondi senza autorizzazione. Tolto il potere a monisgnor Parolin

Vaticano, il Papa ha declassato la Segreteria di Stato. Non gestirà più i soldi della Chiesa

Lo scandalo Vaticano che ha portato al licenziamento da parte del Papa di cardinal Becciu e all'inchiesta sui fondi della Chiesa spariti, dal palazzo di Londra ad altre operazioni finanziarie poco chiare, ha avuto delle conseguenze: da ieri Francesco ha tolto alla Segreteria di Stato, guidata da monisignor Parolin, i soldi e il potere. "Diventa un dicastero come gli altri. Non gestirà nemmeno un euro senza autorizzazione. Si occuperà di politica estera e magari interna, ma non sarà più una sorta di ministero delle finanze improprio e onnipotente". Ieri - si legge sul Corriere della Sera - si sono riuniti Galantino, il vice di Parolin, Pena Parra, e il prefetto Guerrero, nel segno di un nuovo corso senza liti. Rimane qualche domanda: quale efficacia possano avere norme nate per reazione tardiva agli scandali; e come mai non ci si sia accorti prima di un modo di agire che rischiava di saccheggiare i soldi dell’Obolo di San Pietro.

La gestione di tutti i fondi della Segreteria di Stato - prosegue il Corriere - passa all’Apsa di monsignor Nunzio Galantino, guardiano bergogliano della «cassaforte» patrimoniale della Santa Sede; e alla segreteria per l’Economia affidata al gesuita Juan Antonio Guerrero Alves. È l’esito dell’onda lunga, lenta e contraddittoria di un Conclave del 2013 nel quale già erano affiorati i primi dubbi sull’uso dei soldi della Chiesa. Il testo, firmato dal Papa il 26 dicembre, è perentorio, nelle disposizioni che dà. Stabilisce anche che la Segreteria per l’Economia "d’ora in avanti svolgerà anche la funzione di Segreteria papale per le materie economiche e finanziarie". In più, "la Segreteria di Stato trasferisce quanto prima, non oltre il 4 Febbraio 2021, tutte le sue disponibilità liquide giacenti in conti correnti ad essa intestati presso l’Istituto per le Opere di Religione o in conti bancari esteri, all’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica su conto bancario da questa indicato".