Cronache
Coronavirus, morto uno dei due contagiati a Padova. 15 casi in Lombardia
In Lombardia il primo focolaio autoctono di coronavirus in Italia
***Uno dei due cittadini veneti ricoverati per contagio da Coronavirus è morto a Schiavonia: aveva 78 anni ed era un muratore in pensione. L'uomo, ricoverato già da una decina di giorni per precedenti patologie, è spirato questa sera all'ospedale di Schiavonia (Padova), e non nell'ospedale del capoluogo euganeo, come riferito in un primo tempo. "Non c'è stato neppure il tempo per poterlo trasferire" ha detto il governatore Luca Zaia. Oggi sono stati 17 i casi accertati in Italia, due in Veneto e 15 in Lombardia***.
Coronavirus in Italia: la situazione alle 18,30
E' in Lombardia il primo focolaio autoctono di coronavirus in Italia. Quattordici i casi positivi registrati. In prognosi riservata un uomo di 38 anni, ricoverato all'ospedale di Codogno. Infettata anche la moglie, insegnate in maternità, incinta di 8 mesi, portata all'ospedale 'Sacco' di Milano. Le sue condizioni appaiono buone. Il terzo caso riguarda un compagno di 'calcetto' del 38enne. Altre tre persone sono fortemente sospettate di aver contratto il virus: si sono presentate nella notte in ospedale a Codogno con la polmonite e un primo test è risultato positivo. Sono tre anziani tutti frequentatori dello stesso bar. 'Positivi' anche cinque operatori sanitari del nosocomio di Codogno e tre pazienti. Tutti, ad eccezione del 38enne grave, dovrebbero essere trasferiti al 'Sacco', più attrezzato per i casi infettivi. Il 'paziente zero', l'uomo che avrebbe diffuso il contagio, sta bene ed è risultato negativo al controllo.
Dieci i comuni del Lodigiano 'isolati', per un totale di 30 mila persone, i maggiori dei quali Codogno, Castiglione d'Adda e Casalpusterlengo dove sono stati chiusi scuole, uffici comunali e bar. La Regione ha invitato tutti gli abitanti a 'restare a casa'. Annullate, ha spiegato il ministro Speranza, "tutte le manifestazioni pubbliche e le attività commerciali se non di prima necessità", chiuse le aziende e sospese "le attività ludiche e sportive". Chiuse scuole e asili.
"Stiamo mettendo in isolamento circa 250 persone entrate in contatto con i contagiati e stiamo effettuando il tampone", ha spiegato l'assessore lombardo alla Sanità Giulio Gallera. Tra questi 120 dipendenti dell'Unilever, l'azienda del presunto 'paziente zero' e 70 tra medici e infermieri. Per tutti è prevista una 'quarantena Il primo contagiato, il cui nome di battesimo e' Mattia e le iniziali M.Y.M, e' in condizioni gravi, e il suo ricovero ha provocato la chiusura del pronto soccorso e di tutti gli ambulatori dell'ospedale di Codogno e una serie di accertamenti diagnostici su tutti i pazienti e il personale. In quarantena 'volontaria' l'infermiere che lo ha accolto al Pronto Soccorso. Il 15 febbraio si era presentato lamentando sintomi respiratori, ma è stato rimandato a casa. Poi l'aggravamento repentino e il nuovo ricovero, dove è emersa la circostanza dell'incontro con un collega di ritorno dalla Cina, il presunto 'paziente indice', al momento negativo al virus.
"Ora bisogna capire esattamente quale sia stata la fonte di infezione", ha spiegato all'AGI Giovanni Maga, direttore dell'Istituto di Genetica Molecolare del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pavia, commentando i contagi avvenuti in Lombardia. "Il principale 'indiziato' dell'uomo contagiato è il collega che però al momento sta bene e quindi bisogna verificare se sia stato uno di quei casi poco sintomatici in grado comunque di trasmettere l'infezione", spiega l'esperto che invita a non farsi prendere dal panico. "Le ultime notizie mi portano a ripetere per l'ennesima volta l'unica cosa importante. Chi torna dalla Cina deve stare in quarantena. Senza eccezioni. Spero che i politici lo capiscano perche' le conseguenze di un errore sarebbero irreparabili", è l'appello che è tornato a lanciare il virologo Roberto Burioni.
Intanto, arrivano buone notizie dallo Spallanzani di Roma: il ricercatore italiano risultato positivo al coronavirus durante la quarantena alla Cecchignola "è praticamente guarito": le condizioni sono ottime e, soprattutto, gli ultimi test hanno dato esito negativo. E stanno molto meglio anche i coniugi cinesi, soprattutto l'uomo, che ormai sono fuori pericolo. Tutti negativi anche i sei casi 'sospetti' che erano stati sottoposti a test a Genova mentre due casi sono 'sotto osservazione' in veneto.