Cronache

Zaki l’ingrato rifiuta il volo di Stato. Il principino pronto per la politica?

Di Giuseppe Vatinno

Il ricercatore detenuto in Egitto ha rifiutato qualsiasi coinvolgimento ufficiale con l’Italia nonostante le molte soluzioni prospettategli

Lo statista bolognese ancora non aveva fatto outing ma evidentemente aveva un piano ben preciso per mandare a segno lo sgarbo al governo e all’Italia che tanto si è spesa per salvarlo. Se infatti non fosse stato per la politica mai il presidente al Sisi lo avrebbe graziato. Eppure Zaki ha recitato magistralmente il ruolo del finto disperato dopo che il tribunale l’aveva condannato a 3 anni. Poi la disperazione della fidanzata e della madre hanno tratto in inganno tutti e così Giorgia Meloni si era precipitata a chiedere al presidente di aiutare il giovane virgulto studente bolognese che ha poi messo tutti nel sacco.

E così “Zaki l’ingrato” ha dimenticato prontamente quanto asserisce di aver passato e ora filosofeggia dalle piramidi del Cairo sorseggiando un the alla menta.

“Zaki l’ingrato” non vuole stringere la mano a Giorgia Meloni e al centro – destra al governo. In un mondo utopico sarebbe bello che un esecutivo intransigente gli rispondesse per le rime dicendogli: “C’è un leggero cambiamento nei piani poiché è venuto alla nostra attenzione che sei un ingrato e te ne resti in carcere in Egitto”, ma purtroppo la frittata è fatta. Resta solo da sperare che la Meloni, Crosetto, il ministro dell’Interno Tajani, capiscano di che pasta è fatta certa gente e per il futuro e si comportino conseguentemente. Valeva la pena fare questa figuraccia internazionale per dimostrare un inutile buonismo, senza valutare quello che poteva accadere?