Culture
Elezioni, Giulio Giorello ad Affaritaliani.it: "Sconfitta del Pd, è il momento degli individui"

di Virginia Perini
"Come cittadino, e anche come scienziato sociale che da anni si impegna per una “Sociologia umanistica”, mi preoccupano soprattutto due cose: la prima, il linguaggio, fragile istituzione che rappresenta un baluardo da rispettare anche nella competizione politica, e che purtroppo non è stato rispettato da chi ha urlato, da chi ha usato l’insulto e l’allusione oscena, da chi ha mentito sul passato, sul presente e sul futuro con promesse ingannevoli; la seconda, la presenza di leaders che puntano alla divisione esasperata tra i cittadini anziché ad una conciliazione ragionevole, pragmatica e di buona volontà...". |
"Sono tre i fatti rilevanti. Il primo è certamente il successo di Grillo". Il filosofo Giulio Giorello non ha peli sulla lingua e non esita a dire, nel commentare con Affaritaliani.it gli esiti delle elezioni, che "Bersani non dovrebbe fare altro che ritirarsi". E continua: "La vittoria del Movimento5Stelle non è certo un semplice ritorno al vecchio qualunquismo come ha detto il leader del Pd, ma è un segno importante della stanchezza delle persone nei confronti dei politici tradizionali, anche quelli che una volta cavalcavano la protesta".
Poi passa al secondo punto: "E' stata la sconfitta morale del Pd e di Bersani. Sconfitta, tra l'altro, preparata con estrema cura. Anche l'ipotesi Monti è fallita... Allora forse la cosa più naturale è che vadano a convergere Pd e Movimento5Stelle sulla concretezza dei programmi che mirano a cambiare le storture del sistema italiano. Per farlo però servono coraggio e creatività, ma non credo che Bersani sia in grado di attuare questa operazione di rinnovamento. Se alle primarie avesse vinto Renzi forse le cose sarebbero andate diversamente..."
Berlusconi? "Ha vissuto di rendita sul modo dissennato con cui i dirigenti del Pd hanno condotto la campagna elettorale".
Poi il filosofo conclude: "Voglio leggere gli eventi con ottimismo: falliscono i vecchi partiti, abdica al suo ruolo anche un pontefice... forse è davvero arrivato il momento in cui gli individui possono pensare con la propria testa, senza un pastore, politico o spirituale che sia...".
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"Credo che il risultato delle elezioni di oggi sia non tanto il 'flop' del centro-sinistra, che ha saputo comunque vincere sul centro-destra, seppur in maniera risicata, quanto la straordinaria vittoria di chi, da 'suddito', si è voluto sentire, di nuovo, 'cittadino' - commenta con Affaritaliani.it la filosofa e sociologa Barbara Malvestiti. Preoccupa il populismo che sta dietro a questo movimento. Dalla padella alla brace. Il banco di prova si apre ora. Se il centro-sinistra, come mi auspico, potrà governare, avanzando proposte serie - che investano sia il piano economico-globale, sia il piano delle riforme interne (legge elettorale, conflitto di interessi, riduzione degli sprechi pubblici e miglior allocamento delle risorse) - e se chi, da 'suddito', volendosi riprendere lo status di 'cittadino', si dimostri davvero tale, dialogando, una speranza, seppur flebile, di rinnovamento sarà possibile". E conclude: "La direzione da guardare resta L'Europa, ma con un tentativo di rinnovamento, disperato, dall'interno, altrimenti rischiamo di consegnarci, per sempre, nelle mani di altri. Che i risultati di queste elezioni servano da lezione per chi, ancora, conserva un lume di ragione. Siano da monito, in tal senso, i voti virtuosi degli italiani all'estero".
Barbara Malvestiti,
Dottore di ricerca in Filosofia del diritto (Università degli Studi di Milano), con una tesi sulla dignità umana a partire dalla Carta di Nizza. Si segnala: Barbara Malvestiti, Criteri di non bilanciabilità della dignità umana. In: Marco Cossutta (ed.), Diritti fondamentali e diritti sociali. Tigor 8, UET, 2012, pp. 113-133.