Culture

Emmy Awards, Kidman migliore attrice. Niente da fare per "The young pope"

Emmy Awards: per Sorrentino e il suo "The young pope" niente da fare

E' "The Handmaid's Tale" la migliore serie drammatica della tv americana, super-premiata nella 69esima edizione degli Emmy Awards. Ma sono stati la politica, il presidente Donald Trump e l'ex portavoce della Casa Bianca, Sean Spicer (che e' comparso a sorpresa sul palco e ha fatto la parodia di se stesso) i protagonisti della serata a Los Angeles. Spicer e' apparso proprio in apertura: "Questa sara' la serata con l'audience maggiore della storia. Punto. Tanto per le persone presenti come nel resto del mondo", ha esordito, tra le risate del pubblico a cui non e' sfuggito il riferimento alle sue parole nel giorno del giuramento di Trump, quando aveva detto che l'evento era stato quello con la maggiore audience della storia, nonostante le foto lo contraddicessero. Trump e' stato l'inevitabile protagoniste della serata. Anche il comico Stephen Colbert, gran maestro di cerimonie, ha fatto numerose salaci battute, fino ad addossare agli Emmy la responsabilita' della sua elezione alla Casa Bianca perche' -ha detto- se Trump avesse ottenuto un premio per Celebrity Apprentice (ebbe due volte la nomination) non avrebbe tentato l'avventura in politica. Ma "a differenza della presidenza, gli Emmy vanno al vincitore del voto popolare", ha detto tra le risate del pubblico. Saturday Night Live" (SNL) ha raccolto i frutti della serie di parodie dedicate alla campagna elettorale e ai primi giorni del governo; e l'acclamata interpretazione di Trump da parte di Alec Baldwin e' valso all'attore l'Emmy come migliore attore non protagonista in commedia. "Alla fine presidente, ecco qui il tuo Emmy", ha scherzato Baldwin ricevendo il premio sul palco.

 

"The Handmaid's Tale", che eredita lo scettro di "Game of Thrones", si e' portato a casa cinque premi: migliore attrice drammatica (Elisabeth Moss), migliore attrice coprotagonista di una serie drammatica (Ann Dowd), migliore regista di una serie drammatica (Reed Morano, seconda donna nella storia a vincere in questa categoria) e migliore sceneggiatura di una serie drammatica (Bruce Miller). L'opera, tratta da un romanzo della scrittrice canadese Margaret Atwood, immagina un mondo in cui gli Stati Uniti hanno subito un colpo di Stato e la democrazia e' stata sostituita da una teocrazia autoritaria in cui le donne soffrono discriminazione e oppressione. La miniserie di HBO "Big Little Lies" e' stata l'altra grande affermazione della serata, con cinque premi: migliore miniserie, migliore attrice protagonista (Nicole Kidman), migliore regista (Jean-Marc Vallée), migliore attrice coprotagonista (Laura Dern) e migliore attore coprotagonista (Alexander Skarsgaard). La storia, che si sviluppa in sette capitoli, e' il dramma di cinque donne che vivono in una lussuosa localita' della costa californiana, Monterrey, i cui figli, tra i 6 e i 7 anni, vanno nella stessa classe della scuola, e le cui vite sono sconvolte da un assassinio non risolto.