Esce il libro di De Bortoli. Ecco il capitolo sugli editori
Arriva in libreria per La nave di Teseo il saggio autobiografico di Ferruccio De Bortoli "Poteri forti (o quasi). Memorie di oltre quarant’anni di giornalismo"
LEGGI IL CAPITOLO "AZIONISTI, PADRONI ED EDITORI IMMAGINARI" DEL LIBRO DI DE BORTOLI
Si ringrazia la nave di Teseo di Elisabetta Sgarbi per l'anteprima. Fra i molti capitoli di questo libro che farà discutere, Affaritaliani.it ha scelto quello che parla della questione delicatissima della proprietà dei gruppi editoriali e del rapporto che s'instaura fra azionisti eterogenei che operano in settori diversi dall'editoria e la compagine redazionale, a partire dal direttore. Un tema che afferisce alla questione della libertà di stampa e dell'indipendenza degli organi d'informazione al quale Affaritaliani.it è particolarmente legato.
Pare che questo libro Ferruccio De Bortoli non lo volesse proprio scrivere. Ma Elisabetta Sgarbi, fondatrice e direttrice della casa editrice La nave di Teseo, sa essere convincente. E così sta per arrivare in libreria "Poteri forti (o quasi). Memorie di oltre quarant’anni di giornalismo". Un saggio-autobiografia che racconta la vita di uno dei principali protagonisti del giornalismo italiano degli ultimi quarant'anni attraversando i principali fatti italiani.
Scena e retroscena del potere, dalla finanza alla politica e alle imprese, dai media alla magistratura, con i ritratti dei protagonisti, il ricordo di tanti colleghi, episodi inediti, fatti e misfatti, incontri, segreti, battaglie. Un libro densissimo in cui De Bortoli, che è stato direttore del Corriere della Sera (per due volte) e direttore del Sole24Ore ed è attualmente presidente di Longanesi, non risparmia sorprese.
“I buoni giornalisti, preparati, esperti, non s’inventano su due piedi. Ci vogliono anni. Cronisti attenti che vadano a vedere i fatti con i loro occhi, non fidandosi dell’abbondanza di video, sms, tweet e post su Facebook. Che vivano le emozioni dei protagonisti, le sofferenze degli ultimi, le ragioni degli avversari e persino dei nemici. Che non siano mai sazi di verifiche, ammettano gli errori inevitabilmente frequenti, e conquistino la fiducia dei loro lettori e navigatori ogni giorno, ogni ora. Giornalisti indipendenti, con la schiena dritta, che non cedano alla comoda tentazione del conformismo. Dimostrandosi utili alla società e al loro paese non facendo mancare verità scomode e sopportando sospetti e insulti di chi non le vorrebbe sentire. È accaduto molte volte. Una classe dirigente responsabile affronta per tempo e al meglio i problemi seri che un giornalismo di qualità solleva. Certo, è scomodo, irritante. Qualche volta apparentemente dannoso. Ma quanti sono i danni di ciò che non abbiamo saputo o non abbiamo voluto vedere. Un buon giornalismo, in qualunque era tecnologica, rende più forte una comunità. Quando tace o deforma, la condanna al declino. Negli ultimi anni in Italia, salvo poche eccezioni, è successo esattamente questo".
“Poteri forti (o quasi). Memorie di quarant’anni di giornalismo” (La nave di Teseo) verrà presentato nel corso di una serata al Teatro Parenti di Milano mercoledì 10 maggio: interverranno insieme allo stesso de Bortoli anche Maria Luisa Agnese, Paolo Mieli, Piergaetano Marchetti, con l’introduzione di Andrée Ruth Shammah.