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Culture
Fantasmi d'Italia, la guida: ecco dove cercarli

Di Eduardo Cagnazzi

Le città e i borghi d'Italia possono vantare un vero e proprio patrimonio di aneddoti di fantasmi. Presenze che, secondo la tradizione, si manifestano dalla mezzanotte con la complicità del silenzio. Storie spesso non riportate nelle fonti ufficiali, che hanno coinvolto nobili personaggi e gente comune in fatti di guerra, di sangue e, soprattutto, d'amore, che hanno lasciato all'interno di dimore, castelli e strade la loro invisibile presenza. Per la prima volta queste testimonianze si possono trovare tutte nel libro di AnnaMaria Ghedina per i tipi di Odoya dal titolo "Guida ai fantasmi d'Italia, dove cercarli, dove trovarli". Dal Castello di Miramare di Trieste fino a quello Normanno di Catanzaro, dal cimitero delle Fontanelle a Napoli alla città magica per eccellenza, ovvero Torino, le apparizioni sono segnalate come in una guida turistica, con tanto di mappe e foto dei monumenti, vicoli e soprattutto dei castelli infestati!  Succose e cruente storie di femminicidi d'antan, le cui vittime tornano sovente a chiedere giustizia, o di eccidi di giovinetti eliminati dalle proprie potenti "coguar" ante litteram, costellano l'immaginario popolare italiano. La Ghedina, giornalista, direttrice del mensile Lo Strillo e scrittrice, milanese di nascita ma napoletana di adozione, aggiunge alle storie di amori finiti male e di intrighi di palazzo l'elemento sovrannaturale, dando voce ai fantasmi di casa nostra.


Tra queste storie possiamo trovare la triste vicenda di Beatrice Cenci, che infesta Castel Sant'Angelo. Il suo spettro compare con in mano la propria testa soprattutto nell'anniversario della notte in cui Beatrice venne decapitata per volere di papa Clemente VIII. La giovinetta era perseguitata dalle attenzioni sessuali del padre, il turpe conte Francesco. Ordì quindi una congiura per eliminare il suo stupratore, nella quale coinvolse la madre Lucrezia Petroni Cenci, il fratello, un castellano (Olimpio Calvetti) e il Maniscalco Marzio detto "il Catalano", ma il potente genitore ebbe la meglio e i congiurati vennero sterminati. Motivo più che valido per tornare a chiedere giustizia.

fantasmi
 

A Milano, invece, un fotografo è riuscito recentemente a immortalare dietro a un corteo nuziale, una dama spettrale vestita di nero. Le ricerche riconducono questo fantasma che infesta il Duomo di Milano, all'anima sfortunata di Carlina di Schignano (Como) che si suicidò gettandosi dalle guglie della Madonnina durante la Luna di miele. La ragazza, sposata con un giovane dall'emblematico nome (Renzino) portava in grembo il figlio di un altro. Colta dal rimorso e obnubilata dall'austera architettura della chiesa gotica, si buttò. Il corpo non fu mai ritrovato. Il suo spettro veste di nero come le spose all'epoca: dovevano camuffarsi per sfuggire allo jus primae noctis…Sempre all'ombra della Madonnina in via Broletto, presso palazzo Carmagnola, si racconta che aleggia ancora il fantasma in vestaglia bianca di Cecilia Gallerani, l'amante di Ludovico il Moro. 


Se è vero che ogni castello ha la propria leggenda, quelli italiani sono particolarmente interessati da storie di fantasmi. Non fa eccezione il castello di Spilamberto (Modena), nel quale si consumò prima un amore extraconiugale e in seguito l'esecuzione dell'uomo che "tentò" e ingravidò la castellana. Nella piccolissima cella che ospitò lo sventurato Messer Filippo detto "il diavolino", un mercante di stoffe che giunse al castello dei nobili Rangoni in un giorno indeterminato del Cinquecento, sono stati rinvenuti durante un restauro disegni e scritte in cui il condannato a morte si proclama innocente. Nelle notti d'estate si possono sentire ancora nettamente i lamenti dello sventurato. Da brivido anche la leggenda legata al Castello di Miramare a Trieste. La leggenda narra che chiunque dorma una notte al suo interno è destinato a morire fuori della propria patria, com'è accaduto a Massimiliano d'Asburgo, fucilato dai repubblicani di Benito Juarez in Messico una volta lasciata la sua dimora dopo una breve permanenza al castello. E a Palermo, chi non crede nella presenza dello spirito di una suora all'interno del Massimo cittadino dovrà stare molto attento. Potrebbe infatti inciampare nel gradino detto appunto della "suora". Ma sono diverse centinaia gli aneddoti, regione per regione, fantasma per fantasma, raccontati dalla Ghedina. 

 

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