Culture
Frida Kahlo, la mostra al MUDEC di Milano
Frida Kahlo. Oltre il mito. La retrospettiva al MUDEC di Milano
di Simonetta M. Rodinò
Artista tormentata, Frida Kahlo crea le sue immagini, spesso bizzarre e grottesche, per formare un universo proprio con i colori, i fondali dei quadri, le piante, i suoi abiti ricamati e le collane.
Nei suoi quadri il mondo conosciuto, reale, oggettivamente visibile, e il mondo irreale e fantastico, sembra non abbiano alcun confine.
L'autrice messicana, mancata 47enne nel 1954, è protagonista della retrospettiva "Frida Kahlo. Oltre il mito", da domani negli spazi del MUDEC - Museo delle Culture di Milano.
La rassegna, grazie a 70 tele, più di 50 disegni e circa 150 fotografie non segue un andamento cronologico, né biografico, ma tematico, attraverso quattro segmenti Donna, Terra, Politica e Dolore.
L'obiettivo è "accantonare le sue vicende biografiche per concentrarsi su Frida Kahlo come artista;
perché la leggenda che si è creata attorno alla sua vita è spesso servita solo a offuscare l'effettiva conoscenza della sua poetica", spiega il curatore Diego Sileo.
Una nuova chiave di lettura resa possibile anche grazie a fonti e documenti inediti svelati nel 2007 dall'archivio ritrovato di Casa Azul - la casa dove visse a Città del Messico- e da altri importanti archivi.
Apre l'esposizione il disegno "Le apparenze ingannano" in cui vuole svelare ciò che in realtà era il suo corpo martoriato, non nascondendosi dietro le gonne lunghe come appare in quasi tutti i suoi quadri.
Così come nell'autoritratto "La colonna rotta", realizzata nel 1944, quando le sue condizioni di salute peggiorarono e fu obbligata a portare un busto d'acciaio. Una colonna ionica rotta in più punti simboleggia la sua spina dorsale malata. Mentre lo squarcio del suo corpo e la voragine del paesaggio brullo sono simboli della sua solitudine e delle sofferenze.
Molti gli autoritratti in mostra, quasi Frida volesse rappresentare se stessa nelle molteplici versioni, confrontandosi con lo specchio, con il proprio doppio: con la vita e con la morte.
Tra questi, "Autoritratto con scimmia". Nella mitologia messicana la scimmia è il protettore delle danze, ma anche un simbolo di concupiscenza. In questa tela però l'animale è solo un essere tenero e dotato di un'anima che abbraccia con fare protettivo la pittrice.
Forte nelle sue opere il legame con la sua terra e l'affermazione della sua identità, della sua personalità e della sua fisicità, anche attraverso rappresentazioni violentemente anatomiche: lavori che raccontano le vicissitudini della sua vita ricca di tensioni e di dolori. Ecco il suo universo spietato disseminato di aborti, protesi ortopediche, malattie, ma anche radici. Le radici del suo Messico post-rivoluzionario in cui tornerà sempre e nel quale si sentiva al pieno delle capacità.
Interessante la carrellata delle fotografie: da quelle che ritraggono Diego Rivera, suo compagno e padre del "muralismo" messicano, da ragazzo, insieme a lei nel giardino di Casa Azul, al suo fianco durante la manifestazione del 1° maggio, immortalato con altri intellettuali… poi gli scatti di famiglia. Piccole foto che narrano l'evoluzione delle sue generazioni familiari. E infine le tante immagini che documentano la vita di Frida e dei suoi compagni di strada.
La rassegna si chiude con 16 scatti realizzati nel 2007 dalla messicana Graciela Iturbide che entrata nella Casa Azul - oggi Museo - volle fotografare il bagno, mettendo a fuoco protesi, busti, grucce, strumenti medici, un camice e perfino ….un manifesto russo con la foto di Stalin.
"Frida Kahlo. Oltre il mito"
MUDEC- Museo delle Culture di Milano - Via Tortona, 56 - Milano
1° febbraio - 3 giugno 2018
Orari: Lun: 14.30/19.30 (Lunedì mattina aperto dalle 10.00 alle 14.30 SOLO per gruppi e scuole su prenotazione con ingresso ogni 15 minuti); Mar, Mer, Ven, Dom: 9.30/19.30; Gio, Sab: 9.30/22.30
Ingressi: intero € 13 - ridotto € 11
Infoline: 0254917
Catalogo: 24ORE Cultura
www.mudec.it