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"Il nostro amore è un vecchio romanzo", il nuovo libro del turco Ahmet Ümit
Sbarca in libreria in questi giorni "Il nostro amore è un vecchio romanzo", nuovo noir del più tradotto giallista turco, Ahmet Ümit. Ecco un estratto
“Il nostro amore è un vecchio romanzo” dell’autore turco Ahmet Ümit: la trama
Arriva in libreria, "Il nostro amore è un vecchio romanzo", nuovo noir letterario di Ahmet Ümit, il più noto e amato giallista turco, per i tipi di Scritturapura (scritturapura.it, traduzione di Nicola Verderame, 232 pagine – 18,00 euro), piccola editrice che, una decina di anni fa, portò in Italia Eva Mínervudòttir con Il circo dell’arte e del dolore, Il creatore e Tutto si risveglia con un bacio, di cui ora Iperborea pubblica Metodi per sopravvivere.
Ma torniamo al nuovo romanzo di Ümit: a indagare sull’omicidio di un facoltoso bibliofilo con una passione – anche perversa – per la letteratura che, di tanto in tanto, ama soggiornare nelle stanze di Ernest Hemingway o di Agatha Christie nel mitico Pera Palas è, come già nel precedente Capodanno a Istanbul, sempre Scritturapura, l’amabile e non convenzionale commissario Nevzat…
Ritratto Ahmet Umit
Libri, in uscita “Il nostro amore è un vecchio romanzo”. Ecco l'estratto
“È stata Agatha Christie!” diceva. “Sì, era il suo fantasma. L’ho visto coi miei occhi. No, non ho bevuto, perché dovrei bere in servizio?”
Dalla porta socchiusa incrociai lo sguardo di Erol, il direttore. Lasciai nella stanza i miei collaboratori e uscii in corridoio. Nedim, uno dei giovani addetti al piano, continuava a raccontare, in preda all’agitazione.
“Glielo giuro, Erol Bey. Era Agatha Christie, perché non mi crede?”
Aveva gli occhi castani velati di lacrime, un paio di goccioloni erano sul punto di scivolargli giù lungo le guance. Erol non si era accorto dell’emozione del giovane e, forse anche per mostrarsi utile ai miei occhi, continuava a pressarlo.
“Ma quale Agatha Christie! Nedim, riprenditi!” Poi, avvicinatosi, lo annusò. “Hai bevuto, puzzi di anice. Non ti ho già detto di non bere al lavoro?”
Sul volto di Nedim comparve l’espressione angustiata di chi è vittima di un’ingiustizia.
“Un cliente ubriaco mi ha rovesciato addosso del rakı!”
“E in più dici bugie! Hai trincato, e ogni donna che vedi la scambi per Agatha Christie”.
Nedim, disperato, ripeté: “Le giuro che non ho bevuto, Erol Bey, se vuole può chiedere a Nail. Lui ha visto la scena, il cliente mi ha versato addosso il rakı al ristorante. Non sono ubriaco o cosa, io Agatha Christie l’ho vista davvero…”
“Sei sicuro che fosse Agatha Christie?” lo interruppi. L’addetto al piano si bloccò, si chiese chi fosse a domandarglielo, ma non la fece tanto lunga.
“Non era la scrittrice in persona, signore. Era il suo fantasma”.
Erol cercò di salvare la situazione. “Ma no, commissario, è mai possibile? Al buio avrà scambiato uno dei nostri clienti per un fantasma. Vedete, non ci sta con la testa…”
“Per favore”, dissi in tono perentorio, “lo lasci parlare. Bene, Nedim, racconta. Come hai visto il fantasma di Agatha Christie?” La mia voce era servita a infondergli sicurezza.
“È uscita da lì, commissario…” La mano, tremando, indicava la porta della stanza 411. “Era come se anziché camminare volasse sulla moquette. Sì, era velocissima, toccava terra con estrema leggerezza.
Come ho detto, forse non camminava, forse volava! Si è fermata prima davanti all’ascensore, poi è andata verso le scale ed è sparita in un lampo”.
“Come sarebbe a dire, sparita?” borbottò Erol. “Non hai visto dove andava?”
Nedim deglutì più volte.
“Ho avuto paura, Erol Bey. Aveva una faccia terrorizzata. Per un attimo ci siamo guardati”. Fece un sospiro profondo. “E questo mi è bastato, ho subito distolto lo sguardo. Quando sono tornato a guardare verso il fantasma, era sparito”.
Le parole di Nedim erano del tutto convincenti, e non era ubriaco come sosteneva il direttore. Alzai gli occhi verso il soffitto del corridoio. Erol capì a cosa stavo pensando e mi indicò l’obiettivo nell’angolo.
“La telecamera di sicurezza è lì, commissario”. Fece una smorfia “Secondo me non ha senso, ma se vuole possiamo controllare i filmati”.