Culture
Intesa Sanpaolo, l'arte veneta sbarca in Russia con una mostra a Vladivostok
Intesa Sanpaolo, presso la Galleria Nazionale Primorye di Vladivostok, porterà in Russia la corrente del vedutismo veneto allestendo una mostra dedicata
La corrente artistica del vedutismo veneto sbarca in Russia. Intesa Sanpaolo apre a Vladivostok la mostra “Sotto il cielo di Venezia. Vedute del Settecento dalle collezioni Intesa Sanpaolo”, in occasione dell’Eastern Economic Forum, uno dei forum economici più grandi in Russia, in programma dal 2 al 4 settembre.
La mostra, in cartello dal 3 settembre al 7 novembre alla Galleria Nazionale Primorye, indaga il vedutismo a Venezia, genere che si è affermato rapidamente grazie alla produzione dei maestri della pittura veneta del Settecento che hanno contributo alla diffusione in tutta Europa dell’immagine e del mito della città lagunare italiana, potendo contare anche sul folto pubblico di acquirenti rappresentato dai viaggiatori del Grand Tour.
L’esibizione nasce in sinergia fra Intesa Sanpaolo, Banca Intesa Russia e l’Ambasciata Italiana a Mosca e crea un ponte ideale fra le Gallerie d’Italia, i musei della Banca, e la Galleria Nazionale Primorye di Vladivostok. Anche il pubblico internazionale del prestigioso Eastern Economic Forum potrà così ammirare le incantevoli vedute di Venezia dipinte da Canaletto, Francesco Guardi, Michele Marieschi e Hendrik Frans van Lint.
Le opere esposte provengono dalle Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo a Vicenza, che conservano la raccolta di arte veneta del Settecento insieme a una delle principali collezioni di icone russe in Occidente, recentemente esposta in un rinnovato allestimento permanente.
Hendrik Frans van Lint è tra i primi a raccogliere la sfida lanciata dal pittore olandese Gaspar van Wittel, capostipite del vedutismo italiano. Canaletto è il più celebre tra i vedutisti e i suoi scorci di Venezia hanno contribuito a consacrare il mito della Serenissima. Il successo di Canaletto, dalla metà degli anni Trenta, convinse numerosi artisti a specializzarsi nel vedutismo.
Tra questi emergono Michele Marieschi e il suo allievo ed erede, Francesco Albotto, attivi per un mercato in continua crescita. La vicenda del vedutismo veneziano si chiude con Francesco Guardi, la cui pittura, con il suo cromatismo eccitato, il segno guizzante, i cieli atmosferici di toni incupiti, sembra quasi un controcanto rispetto alla lucentezza smaltata delle vedute di Canaletto.