Culture

Isabelle Huppert ad Affari: "Scelgo lo sguardo del regista e non il ruolo"

Di Oriana Maerini

L'iconica diva francese, una delle più premiate nella storia del cinema, è a Roma per la rassegna Rendez Vous

Isabelle Huppert, dal cinema al femminismo: l'intervista di Affaritaliani.it alla diva francese 

“Non scelgo i ruoli ma i registi, mi piace avere il loro sguardo su di me. Lavorare con grandi registi che realizzano grandi film”. Così Isabelle Hupper, a Roma per presentare Mon Crime - La colpevole sono io (di Francois Ozon) e La Syndacaliste (di Jean-Paul Salomé), due film che usciranno a breve nelle nostre sale, risponde alla domanda sulla scelta dei personaggi che interpreta sul grande schermo.

Giacca nera e completo bianco, l’affascinante diva francese, una delle più premiate nella storia del cinema, con 150 film all’attivo è a Roma, nell’ambito della rassegna Rendez Vous – nuovo cinema francese.

In “Mon crime – La colpevole sono io” le donne ottengo la vittoria in tribunale. Può considerarsi un film femminista?

No, lo considero un manifesto al rispetto verso le due ragazze, l’imputata che ha ucciso il produttore che voleva sedurla ed il suo avvocato. Del resto non avrebbe senso fare un film ispirato ad una commedia degli anni 30 senza attualizzarlo ai nostri tempi. Il mio personaggio non è poi così femminista; più che alle causa delle donne è più interessata a recuperare i soldi che ha perso e a tornare ad essere la grande attriche che è stata!

Durante la sua lunga carriera ha incontrato dei produttori che volevano approfittare della loro posizione di potere?

No, non ho mai avuto problemi di questo tipo.

Quanto è stato divertente accettare il ruolo di Odette Chaumette, un’eccentrica diva del muto?

La caratteristica principale che ho dato al personaggio è il linguaggio. Ho recitato la mia parte parlando velocissimamente. Quando mi hanno proposto il personaggio sono arrivata sul set senza aver riflettuto molto, non ho ragionato tanto sulla psicologia. Tutti i personaggi del film, a parte le due protagoniste, sono un po’ caricaturali, per questo ho creato questo stratagemma. Odette ha un’ossessione: portare alla luce la verità sul crimine commesso.