Culture
Le donne nell’arte russa in mostra a Milano





di Simonetta M. Rodinò
La figura femminile e la sua evoluzione nel contesto storico della Russia dal Rinascimento al post Rivoluzione d’Ottobre sono il tema della mostra “Divine e Avanguardie. Le donne nell’arte russa”, da oggi a Palazzo Reale di Milano. Un insolito viaggio in cui le speculazioni artistiche si confrontano con i mutamenti della società.
La donna, nella selezione di una novantina di lavori provenienti dal Museo di Stato Russo di San Pietroburgo, è doppiamente protagonista della rassegna: soggetto ispiratore di numerose tele di artisti e lei stessa autrice e testimone della propria realtà.
La mostra, curata da Evgenija Petrova - direttore Scientifico del Museo di Stato Russo di San Pietroburgo - e Josef Kiblitskij, non si snoda cronologicamente, ma segue due filoni.
Il primo, suddiviso in sette sezioni, prende in esame le varie tematiche affrontate dai pittori . IL CIELO - La Vergine e le sante; IL TRONO - Zarine di tutte le Russie; LA TERRA - L’orizzonte delle contadine; VERSO L’INDIPENDENZA - Donne e società; LA FAMIGLIA - Rituali e convenzioni; MADRI - La dimensione dell’amore; IL CORPO - Femminilità svelata.
Il secondo, LE ARTISTE - Realismo e amazzoni dell’avanguardia, ospita i lavori delle artiste, come Natalia Goncharova, Olga Rozanova, Ljubov Popova, Aleksandra Ekster, Zinaida Serebrjakova…
Si è accolti nella prima stanza ed è subito atmosfera: su pareti rosso scuro - non a caso - sono appese alcune icone della Madre di Cristo, protettrice della Russia e venerata in tutto il Paese, e di alcune sante. Le icone non erano collocate sono nelle chiese ma erano presenti anche nelle case. Veniva riservato loro un posto particolare sulle pareti e spesso in un “angolo rosso”. Tradizione ancora oggi viva, in particolare nelle case di campagna.
A seguito dei profondi cambiamenti portati da Pietro il Grande, sovrano illuminato e riformatore, salgono al potere le zarine: in mostra le immagini di sei delle quattordici imperatrici che regnarono dalla fine del XVII secolo al 1917.
Nel terzo segmento ecco alcune tele di Kazimir Malevich, tra i più lucidi interpreti dei difficili cambiamenti. Che dal linguaggio suprematista torna a una leggibilità figurale; così in “Ragazze nel campo” del 1928-1929.
Poi le figure femminili riprodotte nei ruoli di mogli, insieme a volti di donne importanti per la storia del Paese, come la poetessa Anna Achmatova, musa ispiratrice di alcuni disegni di Amedeo Modigliani, rappresentata nella tela di Natan Isaevič Al'tman.
Dalla sezione con opere di denuncia della violenza contro le donne, sia fisica che morale, attraverso quella di lavori sulla dimensione materna, si arriva al tema del nudo femminile che in Russia si afferma solo tra XIX e ХХ secolo, grazie all’emancipazione femminile.
Infine le sale dedicate ai lavori delle pittrici. La lotta per i diritti femminili ha spinto molte donne dotate di talento a trascorrere periodi di studio all’estero e soprattutto a Parigi. Da qui le contaminazioni e le ricerche che hanno portato le artiste russe attraverso nuove espressioni artistico-concettuali: dal neo-primitivisto al suprematismo dal costruttivismo al puro astrattismo con stile cubo-futurista.
“Divine e Avanguardie. Le donne nell’arte russa”
Palazzo Reale, Piazza Duomo 12 – Milano
28 ottobre 2020 - 5 aprile 2021
Ingressi 14 € - Intero; 12 € ridotto
Orari: lunedì chiuso. Martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica 9.30 – 19.30 Giovedì 9.30 – 20.30
Infoline: 02 9280 0375
Catalogo Skira
www.divineavanguardie.it