Culture

I grandi dell'archeologia mondiale si rilanciano e pensano ad un gemellaggio

Eduardo Cagnazzi

Colosseo, Gerusalemme, Angkor e Troia: le più importanti città della storia collaboreranno insieme per mantenere l'identità dei luoghi. L'idea alla Bmta

Gerusalemme e i luoghi del Vecchio e del Nuovo Testamento, Angkor che è il sito archeologico più grande del mondo con i suoi 200 ettari, il Colosseo e l’identità italiana, Troia e la sua incursione nel mito. I giganti dell’archeologia mondiale si sono confrontati alla XXI Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum, grazie a immagini e racconti dei grandi archeologi. Così il Premio Paestum Archeologia è stato assegnato al ministro della Cultura del Regno di Cambogia Sackona Phoeurng (nella foto) una donna in abiti della tradizione rivisitati in chiave moderna, che ha seguito in prima fila tutti i lavori della Borsa. A raccontare le ultime acquisizioni della spianata di Gerusalemme in occasione dell’Incontro in collaborazione con l’Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo, invece, è stato uno dei più grandi archeologi del mondo: Dan Bahat, che ha permesso di seguire i percorsi lungo la città vecchia e la collina di Davide e ha indicato con precisione i luoghi dei discorsi di Gesù bambino o adulto con gli apostoli, la cattura e la crocifissione, una novità degli ultimi anni, che rende la visita a Gerusalemme unica e imperdibile. Nel tunnel, alle spalle del Muro del Pianto, pietre da 600 tonnellate mostrano come Erode, animo da architetto, fosse aiutato, nella costruzione di quella incredibile città, dai romani, Marco Agrippa primo tra tutti. Di qualche giorno fa è l’ultima scoperta: un mosaico di età bizantina, in una città viva e piena di locali pubblici.

Poi il confronto tra Angkor Wat e il Colosseo, l’identità della Cambogia e quella dell’Italia e, tra Azedine Beschaouch Segretario scientifico del Comitato Internazionale di Coordinamento per la Salvaguardia e lo Sviluppo della Cambogia, e Alfonsina Russo direttore del Parco Archeologico del Colosseo, è nata l’ipotesi di un nuovo gemellaggio da lanciare nei prossimi mesi.

Infine, Troia, tra l’Asia e l’Europa, tra il mar Egeo e il mar Nero, importantissima nell’età del bronzo, che riporta ai poemi di Omero e lascia aperto l’interrogativo sulla sua distruzione o una delle sue distruzioni: che sia stato il cavallo oppure no, è oggetto ancora di discussione. L’area archeologica di Troia ha appena inaugurato un nuovo museo dal design moderno, in cui si continua a scavare, soprattutto dopo l’arrivo del nuovo direttore Rustem Aslan, che a Paestum ha ricevuto una targa per celebrare i vent’anni del sito nella lista dell’Unesco.

 

E la digitalizzazione sarà al centro del nuovo e inedito piano di strategia triennale per il patrimonio culturale italiano custodito nei musei. Il Piano, in fase di stesura, partirà dal 2019. Lo ha annunciato Annarita Orsini della Direzione generale Musei del MiBac nel corso del workshop ArcheoVirtual “Archeologia e digitale: lo stato dell’arte” promosso dalla stessa DG in collaborazione con l’Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali Cnr. “È una vera sfida capire e dare una risposta su a che punto siamo con la digitalizzazione nei Musei”,ha evidenziato. “E’stato fatto tantissimo ma ad oggi il patrimonio culturale è ancora inespresso e sottovalutato, e per rivalutarlo occorre una governance sostenibile. Il nuovo piano, che vede la nostra Direzione generale lavorare a stretto contatto con l’Agenzia per l’Italia digitale e il Sistema musei nazionali, punta a mettere in rete circa seimila musei italiani, a prescindere dalla proprietà”. Per farlo, saranno messi a punto e forniti, in collaborazione con il Cnr, provider di base per far si che tutti abbiano un sito web, con policy chiare, regole e tecniche standard delle piattaforme, un approccio data analytics, oltre a soluzioni innovative per catturare i visitatori virtuali e convertirli, grazie all’esperienza online, in visite reali.