Culture
Leonardo, 500 anni fa la morte. Si cerca il dna e arriva un film con Di Caprio
Quello di Leonardo è stato un talento cosmopolita applicabile a tutte le arti, e alimentato dal continuo viaggiare, fin dagli inizi
500 anni fa moriva Leonardo Da Vinci, si cerca il suo dna
Inventore, scienziato, pittore, ingegnere militare e naturalista. Per definire la grandezza di Leonardo da Vinci non basterebbe un termine, perché il genio del Rinascimento, scomparso cinquecento anni fa, il 2 maggio 1519 a Amboise, Francia, a 67 anni, era dotato di una visione del futuro molto in anticipo rispetto ai contemporanei. Uno straordinario concentrato di talento che ripropone la grande utopia: attraverso il suo dna, il genio rinascimentale sarebbe in qualche modo replicabile o analizzabile? La recente scoperta, in una collezione americana, di una ciocca di capelli attribuita al grande inventore, potrebbe dirci di più sulle origini del genio.
Quello di Leonardo è stato un talento cosmopolita applicabile a tutte le arti, e alimentato dal continuo viaggiare, fin dagli inizi. Nacque nel 1452 da una relazione illegittima, tra Piero da Vinci e Caterina, una contadina, ma sarà il trasferimento a Firenze a segnare la prima svolta: Leonardo crebbe con i nonni, mostrando subito il suo talento. A vent’anni Leonardo ha i primi incarichi da artista, ma è un altro trasloco a innescare una nuova svolta: il trasferimento a Milano alla corte di Ludovico il Moro. A questo periodo si legano grandi opere come l’Ultima Cena e la Gioconda, lo studio dell’architettura, le invenzioni che toccano anche il campo militare, la riflessione sulla scienza, quando ancora il termine non esisteva nel suo significato moderno, che gli costerà l’accusa di essere un negromante. Tra Roma, Firenze, Mantova e Venezia, Leonardo si afferma come genio universale e moderno.
Leonardo Da Vinci, in arrivo un film con protagonista Leonardo Di Caprio
Oggi sarebbe forse un’icona pop: dalle cronache del Vasari, sappiamo che era anche bello e elegante, lo studio dello scheletro dice che era alto almeno 1,73, misura rilevante per l’epoca, e che visse portando i capelli e la barba lunghi in contrapposizione con la moda imperante. I modi erano gentili, la battuta arguta, a tavola vegetariano, e sostenitore della libertà assoluta di ogni animale. Era dotato anche di umorismo: secondo il Vasari, amava soprendere gli amici in visita alla sua dimora, facendo saltare all’improvviso un ramarro a cui aveva applicato ali colorate. Si considerava “omo sanza lettere”, un analfabetam perché non conosceva il latino. I suoi appunti sono un altro aspetto affascinante: calcoli impossibili, disegni in bozza dalle linee perfette, studio delle prospettive e considerazioni filosofiche scritte in modo lineare, arricchiscono centinaia di pagine ora consultabili on line grazie alla British Library. Si clicca e si accede a 570 pagine di appunti, con immagini che si possono ingrandire.
Era inevitabile che un personaggio così stregasse Hollywood: l’anno scorso è stato annunciato un progetto cinematografico con la regia di John Logan e protagonista Leonardo Di Caprio, che porta il nome scelto dalla madre proprio in omaggio al genio.