Libertà di pensiero, di critica, di stampa: giù le mani dalla democrazia
Stampa, l'intervento dell'editore Paolo Pagliaro
Quando decisi di diventare un editore avevo già bene in mente le linee guida e i principi che avrebbero caratterizzato il mio lavoro: libero confronto con tutti, spazio a tutti, apertura massima, libertà e principi liberali. Proprio in quest'ottica quando nel 2014 e 2015 il Movimento 5 stelle mi chiese uno spazio nella mia televisione per mandare in onda un proprio Tg indipendente, seppur io fossi, e lo sono ancora di più oggi, lontanissimo dal loro modo di fare e intendere la politica, lo concessi gratis, proprio in nome della pluralità, della libertà di pensiero, di stampa, di critica, ma vedo che con gli anni questi signori sono peggiorati e vogliono monopolizzare l'informazione conformandola al loro pensiero.Quello che sta accadendo in questi giorni con l'attacco smodato da parte dei 5 stelle ai giornali ed ai giornalisti e di conseguenza alla democrazia è vergognoso e non può passare inosservato.
La vicenda di Virginia Raggi è stata soltanto una scusa per calcare la mano contro la libera informazione colpevole di non essere allineata al loro pensiero, ed è soltanto il seguito di quello che è accaduto pochi giorni fa nella vicenda che ha visto protagonista il ministro Barbara Lezzi con la giornalista Tiziana Colluto attaccata soltanto perché ha documentato dettagliatamente la vicenda TAP senza tralasciare nulla e quindi nemmeno le bugie da campagna elettorale della Lezzi e del suo amico Di Battista.Sono episodi che si ripetono in modo preoccupante.Parlo da editore e con cognizione di causa, ogni giornalista, ogni direttore, ogni editore ha il proprio pensiero, si convive proprio legati da quei diritti e da quei valori sconosciuti ai 5 stelle e ripeto: libertà di pensiero, di stampa, di critica, e di conseguenza stiamo parlando di pluralità.
Articolo 21 della Costituzione: «Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure».Non possiamo permettere a questi cari ragazzi, della Casaleggio associati, di provare a tappare la bocca ai giornalisti che devono rimanere liberi di raccontare, di lavorare, e anche di sbagliare, ma non possono avere condizionamenti esterni oppure essere offesi o subire la morale da uno che in giro per il mondo continua a fare il nullafacente grazie ai soldi di un editore, Berlusconi, che lo ha strapagato per un libro banale come l'odio che lui prova per i giornalisti.
Ovviamente però sempre nel massimo rispetto dei ruoli e delle persone senza mai dare il via a derive menzognere e lesive.
Non mi preoccupano, oppure scandalizzano, i termini volgari usati per apostrofare i giornalisti, come puttane e pennivendoli, Grillo d'altronde nei suoi spettacoli comici nelle piazze facendo il moralizzatore ci ha abituato a tutto, mi preoccupa questo tentativo di annullare la libertà di stampa che è il pilastro della democrazia e non deve essere scalfita nemmeno per scherzo.A questi signori con la testa tra le stelle vanno insegnate le basi della democrazia, sono lontani anni luce da valori essenziali qual è la libertà e sono un vero pericolo per il futuro del Paese.
Sono l'esempio più brutto verso le nuove generazioni perché egemonizzano la rete, luogo in cui i giovani cercano verità e libertà e invece sono costretti a subire intolleranza e bugie, fake news, non possiamo permetterlo più; questa è una sfida che dobbiamo vincere tutti insieme, motivando i nostri giovani, spiegando loro la via giusta che è quella del pluralismo, per salvaguardare la libertà, valore unico e invalicabile.
È di basilare importanza avere la possibilità di aprire tanti giornali, sia cartacei sia web, e leggere i diversi punti di vista sullo stesso argomento, è l'unico modo che abbiamo per confrontarci e per conoscere tutti i pareri ed è proprio questo a non essere accettato dai 5 stelle, loro hanno ragione a prescindere, sono onesti e giusti, e nessuno deve tentare a dire il contrario oppure provare a dare una lettura diversa alla loro propaganda da web che ha l'obiettivo di offuscare le menti e arruolare seguaci nella loro battaglia contro il sistema ed omologarli al pensiero unico al canto del coro pentastellato. Sono peggio dei comunisti.Giù le mani dall'informazione e dai giornalisti, giù la mani dalla democrazia.
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