Culture

Massimo Listri, una mostra celebra l’arte di un maestro della fotografia

ANDREA CIANFERONI

Dal 29 giugno il Forte Belvedere di Firenze accoglie due celebri artisti italiani: Massimo Listri e Davide Rivalta in un progetto ideato da Sergio Risaliti

A Perfect Day. Questo il titolo della mostra al Forte di Belvedere di Firenze, aperta al pubblico dal 29 giugno al 27 ottobre 2019, con la direzione artistica di Sergio Risaliti, critico e storico dell’arte, direttore artistico del Museo del Novecento. Dal 2013 il Forte di Belvedere ha accolto oltre 700 mila visitatori per le mostre di Zhang Huan, Giuseppe Penone, Antony Gormley, Jan Fabre, Ytalia ed Eliseo Mattiacci, affermandosi come uno dei più importanti centri espositivi a livello internazionale. Quest’anno il Forte riapre con grandi novità, a cominciare dalla fusione scientifica e culturale tra Forte di Belvedere e Museo Novecento, come annunciato dal Sindaco Dario Nardella e dall' Assessore alla Cultura Tommaso Sacchi. Saranno inoltre inaugurate due nuove sale espositive all’interno del Forte, in aggiunta a quelle della Palazzina. Il cuore del programma estivo è ancora una volta la grande arte contemporanea. Di Massimo Listri - conosciuto in tutto il mondo per la qualità concettuale e poetica delle sue immagini, che dopo gli esordi da ritrattista è oggi considerato maestro riconosciuto della fotografia di architettura e di ambiente - saranno esposte 25 fotografie di grande formato. Faranno compagnia a quindici statue giganti raffiguranti animali selvaggi, tra cui aquile, bufali e lupi del giovane, ma già molto affermato, scultore bolognese Davide Rivalta. Una galleria di vedute fiorentine, tutti interni, luoghi di conclamata bellezza e notorietà assieme ad altri spazi storici e industriali in città e nelle aree limitrofe, di cui Listri sa cogliere la qualità formale, omologandoli teatralmente alla sua grammatica visiva che nulla cede all’idealizzazione e alla nostalgia. Infatti, appropriandosene con un linguaggio fotografico modernista, Listri toglie tanto al glorioso passato della città rinascimentale quanto alla Firenze Otto - Novecentesca la vernice romantica, antiquariale, schiava dal gusto più accademico e neoclassicheggiante che dalle seconda metà dell’Ottocento ha messo in cornice la culla del Rinascimento. Quell’immagine di Firenze ormai scaduta nella versione più feticistica e commerciale del godimento turistico di massa, cui proprio Listri si oppone traducendo in un fuori tempo astratto i segni del passato. Accade, dunque, che nelle opere di Listri l’assoluto e la magnificenza siano il linguaggio, il codice, piuttosto che lo stile. In occasione della mostra al Forte di Belvedere, Listri ha realizzato degli scatti inediti al Convento di San Marco, agli Uffizi, a Palazzo Vecchio e a San Lorenzo, immortalando le magnifiche architetture d’interno del rinascimento fiorentino. Particolare interesse suscita la sala dedicata alla Sagrestia Nuova in San Lorenzo, indiscusso capolavoro di architettura e scultura di Michelangelo. Le opere di Listri catturano lo sguardo del visitatore catapultandolo nel teatro dell’architettura, della scultura e della pittura.

Con la mostra di Listri si aggiorna la tradizione del Forte di Belvedere, che dalla mai dimenticata personale di Henry Moore del 1972 è stato l’ambito traguardo di grandi maestri all’apice della loro carriera, un vero e proprio “altare” di consacrazione e storicizzazione mentre quest’anno il Forte rinnova la propria vocazione alla contemporaneità per posizionarsi nel sistema dell’arte come palcoscenico interdisciplinare e per la valorizzazione delle nuove generazioni. In linea con quanto accade al Museo Novecento e in modo complementare a quanto proposto in città, il Forte di Belvedere si fa promotore di contemporaneità in Firenze, attore protagonista di un Nuovo Rinascimento avviato con le grandi esposizioni di questi ultimi anni da Jeff Koons e Urs Fischer in Piazza Signoria, a John Currin e Gleen Brown al Museo Bardini, fino ad Alighiero Boetti ed Emilio Isgrò in Salone dei Cinquecento. Massimo Listri ha iniziato la sua carriera di fotografia da giovanissimo. All'età di 17 anni lavora già per riviste di arte e architettura. Ma è con l'editore Franco Maria Ricci che ha la possibilità di realizzare i primi grandi reportages con la rivista FMR. Questa prestigiosa pubblicazione è stata per più di 20 anni il maggior veicolo espressivo dei tributi fotografici di Listri ai più bei palazzi e interni e alle più straordinarie ville e opere architettoniche di tutti i tempi. Massimo Listri in 30 anni e in collaborazione con i più prestigiosi editori in Europa e negli Stati Uniti, ha pubblicato oltre 70 libri. Ha realizzato mostre personali allestite in varie parti del mondo. Le più recenti hanno trovato spazio nel Palazzo Reale di Milano, alla Morgan Library & Museum di New York, a Palazzo Pitti di Firenze, alla National Central Library di Taipei, all'Istituto di Cultura di Tokyo, al Museo dell'università di Hong Kong, al Museo d'arte Moderna di Bogotà, al Museo di Arte Italiana di Lima, al Museo di Arte Moderna di Buenos Aires, alla Biblioteca Angelica a Roma, alla “Galeria de Arte la Sala” di Santiago (Cile), al Palazzo delle Belle Arti di Santo Domingo, al Schusev State Museum of Architecture di Mosca, al Museo National San Carlos di Città del Messico, al Benaki Museum di Atene, al Museo de Arte de Querétaro (Messico), ai Musei San Domenico a Forlì, ai Musei Vaticani a Roma, al Palazzo Reale di Torino, al Kunsthistorisches Museum di Vienna, al Museo de Arte Moderno di Bogotà, al Katara Cultural Village Foundation a Doha, al “Labirinto della Masone” a Fontanellato (Parma), al Museo San Carlos a Città del Messico (Mexico) e al River City a Bangkok. Quasi a coronamento di una lunga e brillante carriera, la mostra al palazzo del Quirinale nel 2016 con dieci fotografie di grande formato (180x225), dal titolo “Il Palazzo del Quirinale. Suggestioni d’autore nelle fotografie di Massimo Listri”. Ed il privilegio di poter vedere una propria fotografia tra le opere esposte nell’ambito del progetto Quirinale Contemporaneo, fortemente voluto dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La sede istituzionale, infatti, vanta una ricchissima collezione di fastosi arredi storici e gli straordinari esemplari d’arte antica conservati nei suoi saloni, ma mancava una collezione di arte contemporanea, che includesse pittura, scultura, fotografia e design italiano, omaggio alla creatività e alla produttività del Paese dal dopoguerra a oggi. Con opere, tra gli altri, di Giorgio de Chirico, Piero Fornasetti, Francesco Messina, Afro e Mirko Basaldella, Alberto Burri, Lucio Fontana, Carlo Mollino, Renato Guttuso, Gio Ponti, Franco Albini, Achille e Pier Giacomo Castiglioni, Vico Magistretti, Marco Zanuso, Gae Aulenti, Gaetano Pesce, ed il contemporaneo Massimo Listri, grazie alla lungimiranza del Capo dello Stato Sergio Mattarella, che ha colmato questa lacuna, inserendo opere d’arte italiana del periodo repubblicano. La Mostra al Forte di belvedere di Firenze è aperta tutti i giorni con orario 11 - 20. Chiuso il lunedì (ultimo ingresso ore 19)  Biglietti: intero €3, ridotto €2. Per i fiorentini è prevista la “Forte Card”: con €2 è possibile entrare al Forte di Belvedere per tutto il periodo della mostra. Col biglietto del Forte di Belvedere è possibile entrare gratuitamente al Museo Novecento e viceversa.