Paestum, la Tomba del Tuffatore al centro degli eventi dell'anno
Zuchtriegel: "Nessuna rivoluzione, tanti piccoli passi per riportare il sito Unesco alla normalità".
Il 2018 sarà all’insegna del “Paestum Inside” e della Tomba del Tuffatore. Non solo perché a Paestum, l’antica Poseidonia, sarà possibile scoprire non solo i templi e i depositi, ma anche perché il sito Unesco, con la complicità del paesaggio, entrerà nell’anima di chi lo visiterà, dal Settecento fino a oggi. “Fare il secondo programma annuale era la vera sfida”, afferma ad Affaritaliani Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco archeologico di Paestum. “Abbiamo dimostrato che manteniamo le promesse, e quando le cose funzionano, diventano per noi un modello. Un altro passo verso quello che dovrebbe essere la normalità in un sito Unesco quale Paestum. A tutti coloro che mi chiedono “quale è stata la rivoluzione?” rispondo: Nessuna rivoluzione, semplicemente tanti piccoli passi per riportare il sito di Paestum a una normalità e a una qualità della gestione che corrispondano alla qualità singolare del patrimonio archeologico e paesaggistico che esiste qua. La riforma del sistema museale voluta dal ministro Franceschini ci ha dato la possibilità di lavorare finalmente in maniera seria, con una propria programmazione finanziaria, scientifica e degli eventi, sviluppando un'identità specifica, incrementando i servizi, la comunicazione e tanto altro ancora... Io stesso sono rimasto colpito dai successi che si vedono chiaramente, anche in confronto con altri musei non dotati di questa autonomia che abbiamo noi. Avrei pensato che ci voleva più tempo per vedere i primi risultati. In ogni caso, abbiamo ancora molto da fare. Penso anche alla fruizione delle mura, del santuario di Hera Argiva con il museo narrante, e ad una rete di siti minori ma non per questo meno importanti nel territorio che vogliamo far conoscere meglio”.
Evento centrale del 2018 sarà la Tomba del Tuffatore: la più antica tomba dipinta con scene figurative nel mondo greco fu trovata 50 anni fa, nel 1968. La rappresentazione del giovane che si tuffa nell’acqua, famosa in tutto il mondo pone ancora molti quesiti e il dibattito scientifico sul suo significato continua. All’anniversario saranno dedicati una mostra, che si inaugurerà il 3 giugno, e un convegno internazionale, che si terrà dal 4 al 6 ottobre.
Tramonti e passeggiate tra i templi illuminati: ritornano, nei mesi di luglio e agosto dal venerdì alla domenica, le aperture straordinarie fino a mezzanotte con “Paestum by night ” e la rassegna di musica e danza “Heraia, musica ai templi” ogni venerdì nei pressi del tempio di Nettuno.
Si riconferma, inoltre, per la prima domenica del mese con ingresso gratuito per tutti, l’appuntamento con il “Sentiero degli Argonauti” passeggiate dal tempio di Athena al mare guidati da Legambiente.
La novità di quest’anno è comunque l’iniziativa “Family lab“: ogni prima e terza domenica del mese tutta la famiglia verrà coinvolta in divertenti itinerari per esplorare diverse parti del Museo, che l’anno scorso ha incrementato del 15,10% i suoi visitatori superando quota 441mila, quasi il doppio del museo di Capodimonte (233mila), e dell’antica area santuariale urbana con i templi di Hera, Cerere e la Basilica.
Ogni seconda domenica del mese poi, da marzo a dicembre, visite guidate con “Paestum per tutti“: grazie ad un percorso senza barriere architettoniche, si potrà entrare all’interno della Basilica, il tempio più antico di Paestum e attualmente l’unico nel Mediterraneo accessibile a tutti.
A marzo, maggio e settembre, di nuovo in programma i “Giorni romani di Paestum“, con rievocazioni storiche grazie alla collaborazione delle associazioni. Oltre agli appuntamenti fissati in calendario 2018 non mancheranno le sorprese. “Come le tombe misteriche, ovvero sepolcri -sottolinea Zuchtriegel- che contengono rimandi a culti iniziatrici di Orfeo, Dioniso e Persefone, per poi arrivare alla domanda: La Tomba del Tuffatore contiene anch’essa un messaggio nascosto, misterico? Vogliamo mettere i visitatori in grado di farsi una propria opinione su un tema che ancora oggi vede gli archeologi divisi e tutt’altro che d’accordo”.