Culture

Riviste letterarie/ Il primo numero di "Viva"

Crimini

Art. 33°

di  Lucilla  Noviello

Succedeva all’inizio del secolo scorso: una piccola rivoluzione. La cultura era viva, l’arte era viva e la possibilità di fondare alternative testuali, pittoriche, musicali lo erano altrettanto. Il futurismo nasceva, appoggiando rivoluzione e movimento, velocità e decomposizione. Ricomponeva poi il tutto in forme nuove in cui l’ironia e la comicità trovavano il loro posto. Alla fine dello stesso secolo un’altra rivoluzione: informazioni e numeri, virtualità luminose in schermi piatti. La realtà può essere, con la stessa velocità, sostituita da incontri ipotetici e ipocriti, eppure incredibilmente reali e contemporanei. Tutto accade qui e ora  ma è anche qualcosa di mai accaduto: perciò falso. Internet permette di essere  e inventare, di sapere e non rischiare. In un momento in cui niente è moderno perché tutto lo è, la letteratura può essere Viva. Come una rivista di carne, cioè fatta da persone di sangue e ossa. Vive, appunto. Una rivista mensile che si pone come un evento, un atto pubblico tipico del futurismo e un qui ed ora della realtà virtuale: appare e poi non c’è più, effimera ma esistente come un fatto che, per quanto passato, è pieno di storia e di memoria. Fondata dai poeti Nicola Bultrini e Claudio Damiani, dal pittore Giuseppe Salvatori e dal critico Stas Gawronsky, il 18 aprile alle ore 19,00 ha aperto le sue pagine a La Nuova Pesa di Roma, storica galleria d’arte contemporanea nelle cui stanze molti nuovi linguaggi hanno trovato e trovano luce. Il titolo del primo numero è Cieli, e oltre ai fondatori e autori hanno letto e proposto, avvicinato, trovato coincidenze e ricercato spunti tra le loro opere e alcuni testi già esistenti, come fa il pensiero quando prima di scrivere un articolo cerca connessioni e sintesi, riascoltandone il significato, Elena Buia Rutt, Andrea Di Consoli e Elvio Chiricozzi. Camus, Piersanti, Mc Carthy alcuni degli autori, diversi per geografia e epoca, i cui testi hanno vissuto accanto a quelli degli artisti vivi e presenti. Una socialità, una nuova moltitudine di senso, coabitazione e memoria. Perché come ogni cosa viva, l’arte respira. Ha bisogno d’aria, d’intelligenza e di sorrisi. Qualcuno ha chiesto, alla fine dell’ora e dieci in cui un centinaio di persone hanno visto, ascoltato, partecipato e vissuto il primo numero del mensile, dove poter trovare la rivista. E la risposta, semplice, è stata: è accaduto poco fa.

“Viva”; Anno primo; numero primo Aprile 2013. Sottotitolo: Cieli.
Redazione: Nicola Bultrini; Claudio Damiani; Giuseppe Salvatori; Stas Gavronsky.
Gratuita.