Culture
Si studierà al Suor Orsola Benincasa "Scienze dello spettacolo e dei media"
L'annuncio del Rettore d'Alessandro. Il ministro Manfredi: "Più investimenti e più opportunità per i giovani nei settori innovativi come la green economy".
“Entertainment and Media Studies”. Sarà il nome del nuovo corso di laurea magistrale in “Scienze dello spettacolo e dei media: linguaggi, interpretazione e visioni del reale” che partirà a settembre all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli all’interno di quello che è già oggi il più grande Polo accademico della comunicazione nel Mezzogiorno. L’annuncio è arrivato oggi da parte del Rettore, Lucio d’Alessandro, nel corso dell’inaugurazione del nuovo anno accademico. “Si tratta di un percorso formativo che non nasce per inseguire mode effimere del momento e ad altissima mortalità imprenditoriale (abbiamo tutti letto dell’università telematica che promette a chi vi si iscriva di diventare influencer) -ha evidenziato d’Alessandro- ma di un ulteriore solido tassello formativo che irrobustisce la nostra offerta complessiva di Politecnico delle arti e della comunicazione con una prospettiva particolarmente attenta alla valorizzazione del patrimonio culturale e artistico del nostro territorio”.
Una novità che si aggiunge al primato ‘green’ del Suor Orsola Benincasa con un nuovo corso di laurea magistrale in Economia, Management e Sostenibilità che si affianca a quella triennale in Green Economy che ha visto i primi laureati italiani del settore (oggi tutti già impegnati in diverse aziende). Una svolta ‘verde’ quella del Suor Orsola che per d’Alessandro, attualmente impegnato anche alla guida della Conferenza dei Rettori dell’Università italiana, può rappresentare anche un concreto antidoto alla fuga dei cervelli dalle Università del Sud su cui il ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi, ha promesso un impegno prioritario.
“La Campania è tra le prime regioni d’Italia per aziende operanti nell’indotto generato dalla green economy -ha spiegato d’Alessandro- e la nostra scommessa è quella di provare a contrastare sia la forte emigrazione universitaria verso le lauree magistrali di ambito economico delle Università del Nord, sia l’emigrazione lavorativa che ne è diretta conseguenza, formando un profilo professionale innovativo per lo sviluppo sociale ed economico del territorio, che è stato costruito da subito in sinergia con le concrete esigenze manifestate dal mondo del lavoro”.
Una sfida raccolta subito dal ministro Manfredi (a sinistra, con d'Alessandro) che, reduce dal vertice di Palazzo Chigi su scuola e università, ha riportato gli impegni assunti oggi dal governo proprio per mettere i giovani talenti del Sud in condizione di avere un futuro di qualità senza dover emigrare. “Per trattenere al Sud i giovani che sono bravi, competenti e che hanno voglia di crescere, dobbiamo dare loro opportunità concrete sui loro territori -ha spiegato Manfredi- e per farlo c’è bisogno di investimenti, qualità nello sviluppo e opportunità, sia nel settore pubblico, perché la Pubblica amministrazione ha bisogno di competenze, sia nel settore privato con i grandi gruppi industriali che già ci sono nel Mezzogiorno, ma anche con altri imprenditori che possono essere attirati con una giusta politica di investimenti anche e soprattutto in settori innovativi come la green economy”.
Più fondi per le scuole e le università del Sud li ha chiesti nel suo intervento in qualità di rappresentante dei laureati eccellenti dell’Università Suor Orsola Benincasa, Maria Luisa D’Onofrio, dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo Sassuolo 2° Nord, che con i suoi 31 anni appena compiuti a settembre è risultata essere la preside più giovane d’Italia, grazie alla vittoria dell’ultimo concorso arrivata dopo la laurea in Scienze delle Formazione primaria presso lo stesso ateneo napoletano. “Nel nostro Istituto di Sassuolo ho potuto avviare un innovativo progetto sulla robotica grazie a dei fondi ricevuti da Confindustria Emilia Romagna -ha spiegato la D’Onofrio- ed è evidente come in un territorio come quello meridionale in cui le risorse economiche imprenditoriali sono più scarse sia lo Stato a doversi far carico di quella perequazione indispensabile per evitare che poi il Paese viaggi sempre a due diverse velocità”.