Culture
Speciale Popsophia 2013

Cinque giorni, più di 50 ospiti tra intellettuali, filosofi, personaggi dello spettacolo, 7 rassegne, un grande contenitore per la Videoarte e la fotografia, e un unico tema, Eroi e antieroi, declinato in quattro nuclei narrativi: Musica, Corpo, Finzione e Realtà. Esiste l’epica oggi? A questa domanda sono chiamati a rispondere numerosi ospiti, dai big della filosofia internazionale quali Marc Augé, Umberto Curi, Umberto Galimberti, Elio Matassi, Salvatore Natoli, Francesca Rigotti e Gianni Vattimo, ai grandi nomi dello spettacolo, dell’arte e dello sport come Josè Altafini, Luca Beatrice, Piero Cesanelli e la sua Musicultura, Enrico Ghezzi, Amedeo Goria, Saverio Marconi e la Compagnia della Rancia. I più irriverenti filosofi della Pop Filosofia come, Luca Beatrice, Simone Regazzoni, Salvatore Patriarca, Leonardo Arena, Marcello Ghilardi e le più importanti firme della cultura: Antonio Gnoli di Repubblica, Corrado Ocone del Corriere della Sera, Paolo Pagliaro di La7, Laura Cervellione de Il Giornale, Massimo Raffaeli de La Stampa, Lella Mazzoli direttore dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino.
Tra un incontro e l’altro le degustazioni filosofiche dell’Istituto Marchigiano di Tutela dei Vini con la guida del sommelier Otello Renzi, il jazz e le sue decostruzioni, il punto libri curato dalle Librerie Coop, l’ArtLab per i bambini di Ittico Pescheria e gli interventi artistici del laboratorio fotografico di Macula.
"Non c'è niente di più pop delle donne e dell'immagine femminile". Per questo la filosofa Monia Andreani, ne parla al Festival di filosofia pop. In che senso oggi si può parlare di libertà delle donne? "Siamo tornati indietro rispetto agli anni Sessanta e Settanta, anni in cui il movimento femminista aveva aperto un varco nella società. Oggi il patriarcato ci ha dato uno schiaffo e ci ha riportato a una società molto ambigua che presenta una libertà e una apertura che nei fatti non esistono. Essere eroine oggi? Fare tutto ciò che per le donne oggi non è considerato eroico..."
LA VIDEOINTERVISTA A MONIA ANDREANI, CLICCA QUI
Monia Andreani (http://www.moniaandreani.it/) svolge attività di ricerca in Filosofia Morale presso l’Università di Urbino Carlo Bo, ed è docente di Diritti Umani presso l’Università per Stranieri di Perugia. Si occupa di Bioetica, Etica della comunicazione, Antropologia filosofica e Diritti Umani. La sua attività di ricerca attuale è concentrata sul tema della vulnerabilità umana e sui diversi orizzonti del prendersi cura di sé e degli altri, specialmente in ambito bioetico. Da sempre la sua attività didattica in ambito di teoria politica e diritti umani è dedicata alle dimensioni della diseguaglianza che riguardano le donne e alla promozione di spazi di libertà femminile. Si dedica anche all’aspetto teorico e pedagogico della didattica di genere e svolge attività di consulenza e di formazione per docenti delle scuole su come utilizzare una metodologia di genere analitica e su come riflettere sulla metodologia di insegnamento che tenga conto della differenza di genere delle studentesse e degli studenti, con particolare attenzione agli stereotipi di genere operativi nelle discipline scolastiche e nei programmi.
Tra le sue pubblicazioni: Il terzo incluso. Filosofia della differenza e rovesciamento del platonismo, Editori Riuniti, 2007; Twilight. Filosofia della vulnerabilità, Ev edizioni, 2011. Ha curato con Alessandra Vincenti un volume dedicato all’introduzione della metodologia di genere nell’ambito dell’insegnamento universitario in una prospettiva interdisciplinare: Coltivare la differenza. La socializzazione di genere e il contesto multiculturale, Unicopli, 2011. Con Marcello Dei e Massimo Russo ha curato il volume Bioetica e dibattito pubblico tra scuola e società, Unicopli, 2012; all’interno del volume ha dedicato un saggio all’intreccio tra bioetica e pensiero delle donne nella prospettiva dei diritti umani e ha curato un glossario ad uso didattico.
Segue l'intervista a Luca Taddio