Cura di sé
Denti bianchi uguale denti sani? 5 falsi miti da sfatare. I consigli
di Nancy Squitieri
Chissà perché durante la bella stagione si va più volentieri dal dentista per richiedere un trattamento di sbiancamento dentale. E' indubbiamente un modo per mettere in risalto le proprie doti estetiche, eppure la bellezza di un sorriso non dipende esclusivamente dal colore dei denti, e soprattutto la salute di questi andrebbe monitorata tutto l'anno. Anche se fin da piccoli ci hanno insegnato a prenderci cura dei nostri denti, siamo sicuri di saper riconoscere tra le buone abitudini anche quei falsi miti che tuttora persistono? Affaritaliani.it lo chiede direttamente al Dottor Andrea Senna, Odontoiatra, Dottore di Ricerca in Odontostomatologia Preventiva, che ci aiuterà a comprendere meglio tutto questo.
Lo sbiancamento fa bene ai denti?
"Le sostanze più comunemente utilizzate per lo sbiancamento dentale sono il perossido di idrogeno e il perossido di carbamide, che agiscono alterando la superficie dei denti schiarendola e rendendola porosa. Queste sostanze possono essere utilizzate sia per una seduta di sbiancamento alla poltrona che in modalità domiciliare mediante l'uso di particolari mascherine da portare durante la notte. Bisogna stare molto attenti nelle ore immediatamente successive al trattamento a non fumare, bere caffè o the poiché queste sostanze possono penetrare nella superficie porosa del dente appena sbiancato pigmentandola internamente. Lo sbiancamento è controindicato nei casi di ipersensibilità, ed è bene precisare che l'effetto schiarente non si ha sui denti ricoperti, sulle corone e otturazioni, che rimarranno del proprio colore originale".
Come comportarsi se si passano tante ore fuori casa e risulta difficile lavare i denti dopo un pasto?
"I denti mattina e sera vanno spazzolati, e, se non si riesce a fare altrettanto dopo pranzo perché si è fuori casa, in ufficio o in vacanza, è altamente consigliato utilizzare le gomme da masticare allo xilitolo, che hanno il vantaggio di stimolare la salivazione, fondamentale per l'autodetersione della bocca, e spesso di rilasciare fluoro, che rende la superficie esterna dello smalto più resistente all'attacco delle sostanze acide".
Quali altre accortezze possiamo utilizzare?
"Nel caso di bevande acide, ad esempio una spremuta d'arancia a colazione, poiché la componente acida tende a demineralizzare la superficie esterna dello smalto dei denti danneggiandolo, è utile ricordarsi di non lavare immediatamente i denti, piuttosto è meglio bere dopo la spremuta del tè, caffè o mangiare biscotti. L'applicazione professionale di fluoro (vernici, gel) è efficace nella prevenzione della carie. Dai 6 mesi ai 6 anni di età, la fluoroprofilassi può essere effettuata attraverso l'uso di un dentifricio contenente almeno 1000 ppm di fluoro, 2 volte al giorno, mettendo una quantità di dentifricio sullo spazzolino non superiore alla grandezza di un pisello (importante quindi la supervisione dei genitori per evitare che ne venga utilizzato di più). Dopo i 6 anni la fluoroprofilassi viene effettuata attraverso l'uso di un dentifricio contenente sempre almeno 1000 ppm di fluoro ma in quantità maggiore, 2 volte al giorno (importante anche in questo caso la supervisione dei genitori per verificare che lo spazzolamento venga effettuato in modo corretto)".
E' vero che le carie nei denti da latte non vanno curate?
"Contrariamente a quella che è un'abitudine diffusa, anche le carie nei denti da latte dei bambini vanno curate, poiché decidui sani sono importanti per una dentizione permanente sana. I genitori dovrebbero portare il bambino dal dentista per una prima visita dall'età di 1 anno, a meno che il pediatra non ritenga necessaria una visita precedentemente. Successivamente i bambini dovranno essere controllati dal dentista pediatrico ogni 6 o 12 mesi in modo tale da monitorare l'igiene orale, la dieta e lo sviluppo dell'intera bocca. La prima visita precoce è anche un modo per familiarizzare con il dentista in maniera non traumatica. Oggi, inoltre, si consiglia allo spuntare dei molari permanenti una sigillatura, ovvero una sorta di otturazione preventiva, atraumatica e fatta con una pasta particolare, in grado di chiudere quei solchi profondi sulla superficie occlusale dei denti che potrebbero ospitare future carie".
Cosa fare se le gengive sono arrossate o sanguinanti?
"Anche se le campagne tv minimizzano e suggeriscono prodotti e cure fai da te, le gengive sanguinanti rappresentano un campanello d'allarme. Vanno pertanto approfondite le cause effettuando un controllo presso il proprio dentista, dopodiché si procede con cure adeguate, per evitare ulteriori rischi. In gravidanza il progesterone agisce sulla mucosa del cavo orale rendendo le gengive più sensibili, e quindi predisposte al sanguinamento. Fondamentale l'igiene orale della futura mamma non solo per evitare questa predisposizione alla gengivite ma soprattutto per evitare di trasmettere poi al bambino i batteri responsabili della carie. Infine le poche regole valide per tutti: si ai controlli almeno 1-2 volte all'anno, lavare i denti in maniera corretta, con movimento verticale monodirezionale dal rosa verso il bianco (ovvero dalla gengiva verso il dente), ed è consigliato l'uso del filo interdentale, meglio se quello al fluoro, per togliere la placca nelle zone interdentali difficilmente raggiungibili dallo spazzolino".