Definite le 9 sedi territoriali di Bper. Il nuovo riassetto visto da Verrengia - Affaritaliani.it

Home

Definite le 9 sedi territoriali di Bper. Il nuovo riassetto visto da Verrengia

Indicati in un primo momento come nuovi head quarter regionali Reggio Calabria e Napoli. Poi il dietrofront, lasciando le sedi regionali a Crotone e Avellino

Il nuovo riassetto organizzativo di Bper

Da oggi il sindacalista Emilio Verrengia, coordinatore First Cisl in Bper, tenta di entrare nella stanza dei bottoni del gruppo e, secondo quanto rivelano alcune fonti, si candida a sostituire perfino l’amministratore delegato, Piero Montani. In un comunicato diramato nel pomeriggio, Verrengia ha rivendicato come presunto successo personale la scelta della banca di mantenere a Crotone la sede regionale del gruppo invece di spostarla a Reggio Calabria.

Per il sindacalista-aspirante amministratore delegato si sono evitate "ricadute negative sull’intero territorio privando famiglie, imprese e istituzioni di un secolare punto di riferimento". Chiaramente stiamo scherzando, ma per raccontare quello che sta accadendo in Bper e soprattutto per farlo capire a clienti e dipendenti è necessario partire da questo grottesco paradosso. Tre settimane fa, i dirigenti del gruppo guidato da Piero Montani avevano indicato come nuovi head quarter regionali Reggio Calabria e Napoli, per poi cambiare idea, lasciando le sedi regionali a Crotone e Avellino.

Dietro questa decisione, che solo apparentemente può essere letta come un ripensamento, ci sono le richieste che singolarmente tutte le organizzazioni sindacali di Bper hanno presentato al capo del personale, Giuseppe Corni, per evitare che la banca potesse attivare pesanti trasferimenti dei dipendenti mantenendo anche la propria presenza di agenzie sul territorio anche per preservare così il rapporto con la clientela, sia imprese sia famiglie.

Verrengia, dicono le fonti, aspettava da anni il suo momento di gloria che è finalmente arrivato quando una decisione della banca – e soltanto della banca – ha ufficializzato il nuovo riassetto organizzativo interno.  Quello che il sindacalista fa finta di non sapere è che sono state tutte le organizzazioni sindacali a battersi per non lasciare Crotone senza una direzione territoriale (come fatto, d’altronde, per tutte le altre sedi territoriali) e le autocelebrazioni che sta mettendo in atto rappresentano non solo una caduta di stile per chi dovrebbe occuparsi del benessere di tutti i lavoratori della banca e non soltanto di una singola provincia, ma rappresentano anche uno schiaffo alla banca e ai suoi vertici che certamente non dimenticheranno.

Ciò perché questo tipo di scelte - le scelte strategiche di un gruppo bancario delle dimensioni di Bper - hanno un respiro ampio e una visione strategica che solo i miopi non riescono a vedere. Premesso che le sedi calabrese e campana sono rimaste a Crotone e Avellino, si fa notare che lo si deve soltanto alla decisione del consiglio di amministrazione di Bper e dell’amministratore delegato Piero Montani, uno dei migliori top manager del settore, che sta predisponendo un gruppo bancario pronto ad acquisire altre banche, guidato dal suo principale azionista Carlo Cimbri.

Com’è noto, del resto, Bper si è candidata come una delle possibili e probabili soluzioni rispetto alla vicenda Monte dei Paschi di Siena. Montani ha un rapporto leale con i vertici nazionali di tutte le organizzazioni sindacali. E, pur avendo un legame consolidato, basato su reciproca stima, con il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, nato quando lo stesso Montani guidava prima Bpm e poi Carige, il numero uno di Bper non commetterebbe mai l’errore di privilegiare una singola organizzazione sindacale a danno di altre.

Le sedi territoriali di Bper ridotte da 17 a 9

Le sedi territoriali di Bper, secondo il piano aziendale, sono state ridotte da 17 a 9 (Torino, Milano, Brescia, Modena, Bologna, Roma, Ancona, Avellino e Crotone) e oggi la struttura commerciale è stata resa più efficiente anche grazie all’ingresso di Stefano Kuhn, un apprezzato professionista che ha ben lavorato in Ubi e oggi ha in mano la rete di sportelli di Bper, sotto il coordinamento del vicedirettore generale, Stefano Rossetti. Uno snellimento funzionale a una crescita che potrebbe passare sia per l’acquisizione di un importante numero di filiali di Montepaschi (dopo la ristrutturazione avviata dal Tesoro) sia per un nuovo posizionamento geografico su scala nazionale, che contempla una espansione al Sud.

La banca avanza e il dialogo col sindacato prosegue su argomenti importanti relativi sia all’integrazione degli ex sportelli Ubi acquisiti da Intesa Sanpaolo sia all’integrazione di Unipol Banca. La cosiddetta armonizzazione riguarda, nel dettaglio, la previdenza complementare, il fondo sanitario e il prossimo piano di uscite incentivate, in relazione al quale andrà concordato un congruo numero di assunzioni di giovani. È su questo terreno che il sindacato, nell’esclusivo interesse delle lavoratrici e dei lavoratori, deve farsi valere, alzare la voce se necessario e ottenere i migliori risultati per la categoria. Le organizzazioni sindacali responsabili si occupano di questi temi, le altre si illudono di gestire grandi dossier, ma in questa folle illusione, a pagarne le spese sono, spesso, i loro iscritti.