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Dieta anticancro, Umberto Veronesi: ecco cosa mangiare. Veronesi vs CANCRO
Dieta anticancro, alimenti consigliati da Umberto Veronesi. Dieta contro il cancro ecco la lista completa
Dieta anticancro, Umberto Veronesi: ecco cosa mangiare. Veronesi vs CANCRO
“Andate avanti, perché il mondo ha bisogno di scienza e ragione”, è la raccomandazione con cui Umberto Veronesi ci ha lasciati l’8 di novembre. Oggi sappiamo con certezza, grazie ai numerosi studi scientifici pubblicati sull’argomento, che esiste una precisa relazione tra dieta e cancro. La dieta anticancro è un regime vario ed equilibrato, nel quale gli alimenti vengono alternati e preparati con pochi grassi e cotture salutari.
Il consumo di alcuni alimenti dovrebbe essere ridotto e limitato; rientrano in questa sezione i salumi, gli insaccati e le carni rosse. In particolare i salumi devono essere consumati di rado per via di alcune sostanze utilizzate per la loro conservazione e che, alla lunga, potrebbero rivelarsi dannose. La carne rossa non è da eliminare ma semplicemente da consumare più di rado a causa dell’alta percentuale di grassi saturi.
Dieta anticancro: Umbeto Veronesi, mangiate alimenti sani e nutrienti, ecco il segreto
Invece, è consigliabile il consumo di carni bianche e di pesce; quest’ultimo è ricco di proteine, contiene pochi grassi. Nella prevenzione di molte patologie, l‘alimentazione gioca un ruolo importantissimo che mantiene anche quando si parla di prevenire i tumori. Naturalmente, i carcinomi non sono causati esclusivamente dal tipo di dieta seguita ma, secondo il Dottor Veronesi lo sono tra il 25 e il 30%. La natura fornisce una grande varietà di cibi che proteggono la nostra salute, favoriscono il benessere e tengono lontani i tumori. Si tratta di alimenti che sono particolarmente indicati per la prevenzione mentre se si è ammalati di cancro, è fondamentale continuare a seguire le indicazioni del centro presso il quale si è in cura.
Umberto Veronesi e la sua dieta contro il cancro: la spesa consigliata
La dieta dovrebbe essere più semplice e con alimenti più naturali e meno sofisticati. Gli alimenti cheindicava il professor Veronesi sono: i pomodori, i broccoli, le arance, la zucca, i cavoli, i fagiolini verdi, la carota, le verdure a foglia verde, i legumi, l’aglio, la cipolla, i piselli, i peperoni, le patate, i cetrioli, il prezzemolo, i finocchi, gli asparagi, i carciofi, i funghi, i ravanelli, le erbe aromatiche. E poi le fragole, le albicocche, i lamponi, l’uva, il melone, l’anguria, i mirtilli, le castagne. Ancora: il tè verde, lo yogurt, i crostacei, i molluschi, il pesce in generale, l’olio d’oliva. Fondamentale anche un buon bicchiere di vino rosso, sempre senza esagerare.
Un ruolo cardine è svolto dal tipo di cottura impiegato; fra quelli meno consigliati vi è quello alla piastra perchè il cibo raggiunge alte temperature, spesso si bruciacchia, e sviluppa così delle sostanze particolarmente dannose come gli idrocarburi policiclici. E’ meglio optare per una cottura al cartoccio o in umido, evitando quindi di impiegare grandi quantità di sostanze grasse. E’ anche importante ridurre il consumo di cibi fritti e preferiti o contenenti troppi grassi
Dieta equilibrata. Ci sono cibi - scrive http://www.improntaunika.it/ - che se assunti per lunghi periodi possono prevenire oppure favorire la trasformazione neoplastica di una cellula. E nonostante molti meccanismi e diverse molecole coinvolte siano ancora considerati semplici imputati, e non sicuramente colpevoli, la ricerca, soprattutto negli ultimi anni, ha fatto passi da gigante. Lo stesso vale per la maggior parte dei cibi descritti spesso dai giornali come i “salvaprostata” o i “salvaseno” della situazione. Va detto però che, mentre i ricercatori continuano il loro lavoro quotidiano di analisi dei singoli cibi e dei loro componenti, utili o pericolosi che siano, oggi sappiamo con ragionevole certezza che una dieta sana ed equilibrata è in grado di ridurre fino a oltre il 30% il rischio di avere un tumore. Sono infatti ormai tantissimi gli studi, realizzati su diversi gruppi di popolazione nel mondo, che dimostrano quanto una maggiore o minore diffusione del cancro dipenda in larga parte anche da come si vive, da ciò che si mangia e perfino da quanto si mangia.
I nutrienti – proteine, carboidrati, grassi, minerali, vitamine e decine di altre sostanze contenute in piccolissime quantità negli alimenti – sono coinvolti nelle reazioni tipiche del nostro organismo, tra cui quelle del Dna e i processi a esso strettamente legati. Grazie a questa scoperta, negli anni è cresciuto l’interesse nei confronti della nutrigenomica, la scienza che studia gli effetti della dieta sul nostro organismo. In questo campo, molta attenzione è stata rivolta alle antocianine, pigmenti coloranti che si trovano negli alimenti di origine vegetale, per cui si consiglia un consumo complessivo di dieci porzioni al giorno (cinque di frutta e cinque di verdura).
Negli anni la comunità scientifica ha portato alla luce diversi benefici per la salute: dall’effetto antinfiammatorio e antiossidante alla salvaguardia della pelle dai raggi ultravioletti, dalla prevenzione delle malattie neurodegenerative alla lotta all’obesità. Ma i potenziali benefici apportati dalle antocianine alla salute sono molteplici. Un aspetto che ha spinto la Fondazione Umberto Veronesi a trattare il tema in maniera approfondita nell’ultimo quaderno della collana «La Salute in Tavola».
Fattore tempo. I meccanismi biologici con cui gli alimenti favoriscono la trasformazione tumorale delle cellule sono numerosi e complessi e quindi è ragionevole pensare che un’alimentazione preventiva significhi essenzialmente condurre una dieta equilibrata, in cui si mangiano un ventaglio ampio di alimenti diversi, assunti costantemente nel corso degli anni. Il fattore tempo infatti gioca un ruolo fondamentale. Perchè i cambiamenti dietetici possano dare risultati tangibili, in termini di prevenzione oncologica, ci vuole tempo: per questa ragione è necessario che le abitudini alimentari “protettive” inizino già da bambini e siano portate avanti per molti anni. I segni tangibili dei cambiamenti nella dieta fanno la loro comparsa, a livello di prevenzione, dopo almeno 15 anni dal suo inizio.
Uno dei dati ormai incontrovertibili che si trova in tutta o quasi la letteratura scientifica su questo argomento, oltre alla pericolosità dei grassi animali soprattutto per quanto riguarda il carcinoma mammario, è l’alto valore protettivo di frutta e verdura. Consumare questi alimenti in grandi quantità ostacola la comparsa della gran parte dei tumori: bocca, laringe, esofago, stomaco, intestino. Frutta e verdura sono infatti ricchissime di sostanze preziose, come vitamine, fibre e inibitori della cancerogenesi (flavonoidi e isoflavoni). Non mettere in tavola ogni giorno questi alimenti significa privare l’organismo di importanti scudi naturali, che da un lato neutralizzano gli agenti cancerogeni e dall’altro riducono la capacità delle cellule tumorali di proliferare.mb