70 anni UGL. Capone: "Pluralismo sindacale cardine di ogni democrazia" - Affaritaliani.it

Economia

70 anni UGL. Capone: "Pluralismo sindacale cardine di ogni democrazia"

Oggi il sindacato UGL (Unione Generale del Lavoro) compie 70 anni. Emblematica, in tal senso, la scelta del cambio del logo, simbolo delle nuove sfide che il sindacato è chiamato a raccogliere in un mondo del lavoro in costante evoluzione.

Secondo Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL: “Il sindacato ha sempre svolto una funzione centrale per la tutela dei lavoratori. Dobbiamo, però, essere realisti e capire che le parti sociali devono fare di più. Innanzitutto, respingiamo con forza l’idea di voler creare un sindacato ‘unico’ perché va a discapito di quel pluralismo che è cardine di ogni democrazia e riflette la molteplicità delle idee e la possibilità di associarsi liberamente".

Per quanto riguarda le misure adottate per far fronte all'emergenza Coronavirus, occorre maggiore coraggio. Afferma Capone: "Duole constatare che, purtroppoil Governo si sta dimostrando inadeguato e debole. L’ultimo DPCM, non chiarisce, ad esempio, le attività che devono chiudere e crea confusione nei lavoratori. l’UGL già a fine febbraio aveva consigliato al Governo di adottare tutti gli ammortizzatori sociali, gli sgravi fiscali e di rinviare i pagamenti per tutto il 2020. È una vergogna aver stanziato solo un contributo di 600 euro una tantum, ovvero una sola volta, per le Partite Iva e per i lavoratori autonomi. Si prevedono, inoltre, centinaia di migliaia di lavoratori in cassa integrazione e la speranza è che i fondi stanziati, circa 5 miliardi di euro, siano abbastanza per far fronte a tutte le richieste.”

"In questo momento - secondo il sindacalista - bloccare il Parlamento significherebbe sospendere la democrazia. I parlamentari hanno l'obbligo di presenziare in Aula al pari dei lavoratori che ad oggi sono in prima linea e devono pretendere da Conte un chiarimento sul Mes chiedendo lo stralcio di un accordo che, se approvato, imporrebbe all’Italia manovre ‘lacrime e sangue’ sul modello greco. L’UGL, dal canto suo, sostiene le agitazioni di tutte quelle aziende in cui non vengono applicate le necessarie tutele per la sicurezza dei lavoratori. È prioritario salvaguardare la salute dei cittadini e contrastare la diffusione del virus".

"La situazione in cui ci troviamo - conclude Capone - è purtroppo conseguenza di una pessima globalizzazione, che ha finito per svalutare i diritti dei lavoratori attraverso le delocalizzazioni. È necessario, pertanto, rivedere le relazioni industriali, a partire dalla definizione di nuovi modelli contrattuali che contribuiscano a realizzare, finalmente, forme di partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese, così come affermato dall’art. 46 della Costituzione italiana, un principio fondativo dell’UGL”.

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