Economia

Agroalimentare, Invitalia e Alfrus investono 26 milioni di euro a Coseano

Eduardo Cagnazzi

Il sito friulano è dedicato alla lavorazione delle mandorle. Sarà potenziato con nuovi sistemi produttivi e 23 assunzioni con il cofinanziamento della Regione

Un investimento di oltre 26 milioni di euro per aumentare la produzione e assumere nuovi addetti. È quello messo in campo da Alfrus, azienda attiva nel settore della lavorazione delle mandorle, che ha deciso di avviare un piano di crescita e modernizzazione dello stabilimento di Coseano, in provincia di Udine.

L’operazione di rilancio avviene con il supporto di Invitalia che, su 26,7 milioni di investimenti complessivi, concede agevolazioni per 10,6 milioni attraverso il Contratto di sviluppo, che prevede anche un cofinanziamento di 800mila euro da parte della Regione Friuli Venezia Giulia. Quest’ultima, insieme a Invitalia, ha firmato un apposito Accordo di programma con il ministero dello Sviluppo economico, visto il rilevante impatto dell’investimento sulla competitività del sistema produttivo locale.

Il sito di Coseano sarà ampliato e innovato con l’acquisizione di impianti e macchinari tecnologicamente all’avanguardia, che renderanno più efficiente la lavorazione e la movimentazione delle mandorle e dei semilavorati a base di mandorla.

L’investimento comprende anche un progetto di ricerca, al quale sono destinati circa 2 milioni di euro dei quasi 27 complessivi, per l’efficientamento energetico dei processi di pelatura ed essiccazione delle mandorle, per la riduzione del consumo di acqua e l’implementazione di nuove metodologie ecosostenibili per le fasi di decontaminazione della mandorla da micotossine, microrganismi alterati e patogeni, parassiti per la riduzione del tenore di anidride solforosa.

Il rilancio dello stabilimento friulano consentirà di creare 23 nuovi posti di lavoro. L’obiettivo è soddisfare con maggiore capacità competitiva una crescente richiesta di mercato nel settore della frutta secca a guscio, che negli ultimi dieci anni è aumentato del 50% a livello mondiale, richiedendo alle imprese un continuo adeguamento tecnologico e un più alto livello di specializzazione ed efficienza dei processi produttivi.

“Questo investimento -ha affermato l’amministratore delegato di Invitalia, Domenico Arcuri- conferma il nostro impegno per introdurre tecnologia nel settore agroalimentare. Pur preservando la loro peculiarità, le aziende che operano in questo comparto hanno infatti bisogno di elevare gli standard produttivi per soddisfare con più efficienza le richieste del mercato e competere meglio su scala internazionale”.

“Il nostro progetto -ha a sua volta dichiarato Leonardo Sisto, presidente del Cda di Alfrus- mette al centro la sicurezza alimentare e l’automazione dei processi, in linea con quanto previsto dai modelli di Industria 4.0, cercando allo stesso tempo di minimizzare l’impatto ambientale. Siamo certi di realizzare uno degli impianti più moderni al mondo nel nostro settore, capace di diventare in poco tempo un hub importante per l’Europa intera. Inoltre il contesto attuale spinge le aziende alimentari a sviluppare metodi di lavorazione che mettano in primo piano la tutela della salute dei consumatori. Ringraziamo il Mise, Invitalia e la Regione Friuli Venezia Giulia per il loro importante supporto tecnico-finanziario”.