Economia

Aiba, La vulnerabilitá delle imprese e le risposte del mercato assicurativo

Giulia Ghirardi

Aiba presenta lo studio Cerved sull’impatto della crisi Covid e sull’evoluzione della domanda assicurativa

Luca Franzi, Aiba: "Il Broker diventa centrale per garantire la sostenibilità dell’impresa, che passa attraverso la  capacità dell’individuazione e della riduzione del rischio e, dove ineliminabile, del suo trasferimento al mercato assicurativo mediante adeguate  coperture”.

L’impatto dell’emergenza sanitaria che ha costretto molte imprese a ridurre o interrompere la propria attività è stato aggravato dalla bassa copertura del rischio di Business Interruption: in Italia solo il 3% delle PMI sono assicurate in modo specifico. Questo quanto rileva lo studio realizzato da Cerved su commissione di Aiba, l’Associazione Italiana dei Broker di assicurazione e Riassicurazione, e presentato questa mattina durante la parte pubblica dell’Assemblea annuale.

Secondo la ricerca, un’impresa su sei considera a rischio la propria sopravvivenza e ben il 78% percepisce come significative le ripercussioni provocate dall’emergenza sanitaria, in particolar modo le piccole aziende dei settori più colpiti, come trasporti e l’intera filiera del turismo che nel 2020 potranno vedere cali del fatturato complessivo rispettivamente del 19% e del 25% rispetto al 2019., con un valore medio generale che si colloca al -13%. L’accresciuta percezione della vulnerabilità trova conferma nelle proiezioni: se prima dell’emergenza sanitaria le imprese vulnerabili o a rischio default erano il 39,6%, si stima che questa percentuale sia destinata ad aumentare nel 2020 fino al 51% o addirittura al 57% nel caso più estremo.

L’analisi rivela però come lo scenario non sia esclusivamente legato al Covid19, ma contempli altri rischi che sono sempre più significativi per le aziende, ma che restano ancora sotto-assicurati, come le catastrofi naturali, il cyber risk e la salute.

È significativo, infatti, che il costo dei danni complessivi dei più recenti terremoti in Abruzzo, Emilia e Italia centrale, è pari a circa 40 miliardi di euro ed è superiore alla stima dei costi per mettere in sicurezza gli edifici e le strutture più esposte al rischio sismico in Italia (circa 36 miliardi di euro).

Inoltre, già prima del Covid19 e dell’accelerazione del ricorso allo smart working, il rischio cyber era al primo posto tra i più sentiti in Italia e all’estero: nel 2019 a livello globale si è registrato un aumento del +91,5% di attacchi a servizi on line e del +17% di attacchi alla sanità.

Rispetto alla vulnerabilitá delle imprese e alle risposte del mercato assicurativo interviene così Maria Bianca Farina, Presidente di Ania e di Poste Italiane durante l'Assemblea annuale di Aiba 2020: “La lezione del Covid ci obbliga ora, sulla base di un’attenta analisi rispetto ciò che è accaduto, a ricercare una soluzione assicurativa. L’impatto della crisi pandemica non è avvenuto solo in relazione alle imprese ma anche alle famiglie e ai lavoratori autonomi. Per questo abbiamo avviato un tavolo di lavoro in Ania per studiare una possibile soluzione assicurativa a sostegno delle diverse parti coinvolte. Questo vuol dire comprendere quali soggetti siano stati impattati dal rischio in fase di pandemia con il proposito di valutare l’assicurabilità di questo rischio, creare mutualità ed essere competitivi anche in termini di premio proposto. Sarà fondamentale identificare il modello più appropriato per coprire questo rischio e in questo senso stiamo valutando una serie di collaborazioni pubbliche e private tanto a livello nazionale quanto a livello europeo per cercare soluzioni che garantiscano sia la convenienza economica alla partecipazione sia che tengano presente le specificità dell’Italia. Stiamo infatti cercando la via italiana alla copertura di questo rischio. E i Broker assicurativi, in questo processo, saranno fondamentali. C’è infatti bisogno di persone esperte, persone che sappiano decifrare quello che c’è all’interno e all’esterno della soluzione”.

Infine, viene affronatto il tema della salute che, per effetto dell’emergenza sanitaria, è ormai un tema centrale per le aziende che si sono trovate a cercare soluzioni di tutela per i propri dipendenti: hanno trovato nel mercato assicurativo una risposta rapida con soluzioni assicurative specifiche per il Covid. Se si pensa che, al di fuori dell’emergenza, dei 38 miliardi di spesa sanitaria out of pocket delle famiglie italiane solo il 10% è intermediato, si comprende quanto ampio sia il margine di crescita del mercato assicurativo nel settore sanitario.

“Se l’accresciuta percezione di vulnerabilità maturata nel critico contesto attuale si trasformerà in una maggiore propensione alla spesa per la tutela assicurativa dipenderà anche dal livello di cultura del rischio che le imprese saranno in grado di sviluppare – commenta il Presidente di Aiba Luca Franzi – Per questo il ruolo del broker, consulente del rischio esperto del mercato assicurativo, diventa centrale per garantire la sostenibilità dell’impresa, che passa attraverso la  capacità dell’individuazione e della riduzione del rischio e, dove ineliminabile, del suo trasferimento al mercato assicurativo mediante adeguate  coperture”.