Economia
Alimentari e nuove regole Ue su indicazioni geografiche: "Made in Italy salvo"
Antonio Auricchio, presidente di Afidop, e Lorenzo Beretta, presidente Isit, commentano con affaritaliani.it l’accordo raggiunto tra i negoziatori in Eurocamera
Agroalimentare e indicazioni geografiche (IG), approvato a larga maggioranza il nuovo regolamento Ue. Parla Antonio Auricchio, presidente Afidop: "Durissimo nella salvaguardia e qualità del Dop"
"Dobbiamo spiegare a tutti cosa vuol dire stare attenti a cosa si compra, c’è il venditore che ti vuole fregare, che ti dice che è un Dop ma non lo è. La legge non ammette ignoranza." Così Antonio Auricchio, alla guida del Consorzio di Tutela del Gorgonzola, e anche presidente di Afidop (Associazione Formaggi Italiani Dop e Igp), commenta con Affaritaliani.it l'approvazione del nuovo Regolamento sulle Indicazioni Geografiche per prodotti agro-alimentari, vini e bevande spiritose. Con un'amplissima maggioranza di 520 voti favorevoli, la riforma restituisce un esempio concreto di come l’Europa sia in grado di accompagnare i nostri agricoltori e produttori nella difesa dei prodotti certificati dai tentativi di imitazione ed emulazione. Per la prima volta, un unico testo legislativo per tutte le produzioni IG, agroalimentari e del vino. "Un testo unico e non settoriato che include anche le bevande spiritose e anche l’STG (Specialità tradizionale garantita)", dice Antonio Auricchio.
Un via libera che arriva dopo un percorso cominciato oltre due anni fa, e una riforma ottenuta anche grazie, e soprattutto, alla sinergia fra i rappresentanti dei diversi settori delle DOP e IGP italiane ed europee, impegnati da subito e in prima linea affinché nel testo finale fossero inseriti punti ritenuti fondamentali per la valorizzazione e la salvaguardia del sistema. E le reazioni sono positive. Ad esempio, Lorenzo Beretta, presidente dell'ISIT (Istituto Salumi Italiani Tutelati), parlando con Affaritaliani, esprime soddisfazione per l'approvazione: "Guardiamo con fiducia l’entrata in vigore del nuovo Regolamento. Nell’ambito della difesa dalle pratiche svalorizzanti, ne esce rafforzata per i Consorzi la possibilità di azione per prevenire o contrastare qualsiasi misura che rischi di essere dannosa per la reputazione o il valore di una IG.”
D'altronde "la riforma riconosce e conferma il ruolo dei consorzi (che ora hanno più potere), paladini del consumatore finale - dice Auricchio- sarò durissimo nella salvaguardia del Dop. Abbiamo insistito molto e siamo molti legati all’Onorevole De Castro che ci ha dato una mano, è un riconoscimento del valore delle produzioni".
L'Europa ha alzato la cresta contro la contraffazione e l'usurpazione, marcando una svolta epocale nella protezione dei suoi tesori gastronomici e agricoli. Ma questo anche grazie a noi italiani "che siamo stati bravi ad insistere nell’Unione Europea. Noi siamo molto invidiati nel mondo", dice il presidente di Afidop. La DOP economy vale oggi, a livello europeo, oltre 80 miliardi di euro e un registro delle IG dell'Ue di quasi 3.500 voci. "Ma c'è un abuso di Dop, soprattutto all'estero. Vedo che negli USA o in Brasile si vende il gorgonzola con certificazione DOP che però non lo è (e non tutti ne conoscono il significato). Ci sono miliardi di formaggi spacciati per italiani, ma non lo sono: dobbiamo proteggere i nostri marchi dalle contraffazioni degli altri Paesi per evitare che si truffi il consumatore."
Inoltre Auricchio aggiunge: "Se riuscissimo a far diventare il DOP una scelta diffusa per tutti, i nostri 50 miliardi di euro di esportazioni sembrerebbero davvero pochi. Guarda la Germania, che non ha alcun prodotto DOP eppure vanta 65 miliardi di euro di esportazioni. [...] Spero sinceramente che Trump non venga rieletto. Con i dazi al 25% da lui imposti e minacce di portarli addirittura al 67%, sarebbe una follia. Siamo alleati degli Stati Uniti, eppure rischiamo di non poter più esportare nulla."
Ma cosa significa concretamente questa riforma?
Innanzitutto, la battaglia si sposta sul fronte digitale. Con l'avvento dell'e-commerce e dei social media, proteggere le Dop e le Igp anche online è diventato una priorità cruciale. Le nuove norme implementate garantiranno che i nomi di dominio che abusano di queste preziose designazioni siano messi fuori gioco, attraverso sofisticati meccanismi di blocco geografico. Grazie a un sistema di allerta gestito dall'Ufficio dell'Unione europea per la proprietà intellettuale (EUIPO), nessuna imitazione digitale sfuggirà alla sorveglianza, preservando l'integrità dei prodotti autentici. Una novità alquanto notevolte visto che, come riconosce anche il Presidente Auricchio, "il web ci ha dato una mano importantissima nella salvaguardia del DOP".
Ma non è tutto. La riforma impone anche una stretta contro le imitazioni sleali e gli abusi delle indicazioni geografiche. Le richieste di registrazione che cercano di capitalizzare su nomi evocativi delle Dop o delle Igp riconosciute verranno respinte senza mezzi termini, mettendo fine alla corsa dei falsari. "Quando in un ristorante dico che voglio Grana Padano, deve essere quello, e non un surrogato. La normativa non serve solo a noi, ma a tutti i consumatori per avere certezze, dobbiamo essere cattivi e sanzionare."
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D'altro canto con l'implementazione di una riforma che stabilisce nuove regole e normative, sorge il rischio che, contemporaneamente, possa emergere un mercato clandestino per la vendita di prodotti contraffatti che non rispettano tali regolamenti. Per tale motivo, sottolinea Auricchio "saranno introdotti dei criteri rigorosi che regoleranno l'utilizzo delle IG come ingredienti, garantendo che solo i prodotti genuini possano vantare queste prestigiose designazioni."
Per i produttori, questa riforma è una vera e propria boccata d'ossigeno. Finalmente potranno difendere con fermezza l'immagine e il valore dei loro prodotti dagli attacchi commerciali dannosi, evitando la svalutazione delle loro pratiche di marketing e la deprezzazione dei loro prezzi. Un fattore sempre più diffuso nei gruppi d'acquisto o nei supermercati "che fanno le aste al ribasso". E proprio a riguardo, il presidente Afidop comments: "Divento matto sulla svalorizzazione dei prodotti."
Tuttavia questa è una riforma che piace a tutti e che, soprattutto dopo le proteste degli agricoltori e le richieste ignorate, sembra riavvicinare l'Unione Europea ai contadini, che da tempo chiedono più attenzione per la crisi dell'agricoltura. "Le proteste degli agricoltori hanno senso e il Dop valorizza notevolmente questo settore. Un agricoltore che produce un prodotto DOP guadagna molto più di uno che non lo fa, anche se lavora magari in zone difficili come l'Appennino. Essere parte della filiera DOP è una gratificazione per chi conduce una vita agricola faticosa, quindi dovremmo garantire che gli agricoltori ricevano un compenso adeguato".
Eppure in questa ventata di novità c'è anche da tenere in conto il fattore dell'esclusività. Il miglioramento delle indicazioni geografiche europee potrebbe far sì che i prodotti di alta qualità diventino un lusso per pochi, con un notevole aumento dei costi. Proprio in merito, Auricchio dice: "In tempi così difficili, è evidente che si stia accentuando il divario tra ricchi e poveri. Ciò che mangiamo è importante, e noi, produttori DOP, dobbiamo essere inflessibili sulla qualità. Pago tanto e poi fa schifo? Sarebbe un autogol e buttare via un patrimonio economico-culturale."
Insomma il vero vincitore è l'Italia, "patria del turismo enogastronomico", aggiunge il Presidente. Con 892 prodotti riconosciuti, tra alimentari, vini e liquori, che generano un valore di oltre 20 miliardi di euro e danno lavoro a quasi un milione di persone, il paese è il campione indiscusso delle Dop e delle Igp in Europa. La riforma rappresenta una difesa feroce del Made in Italy, un valore che, secondo il numero uno di Afidop, "è da portare alto, perchè l'italianità è in tutto. Dobbiamo evitare di chiuderci in compartimenti stagni." "L'ho detto anche a Lollobrigida", aggiunge Auricchio, "dobbiamo salvaguardare quella benedetta bandiera verde, bianca e rossa."