Economia
Alitalia: 15 giorni per la vendita. Rumors: resta aperta l'opzione Fs
Tra le ipotesi sul tappeto la preferita del governo continua a essere Lufthansa
I tre commissari straordinari di Alitalia, Luigi Gubitosi, Enrico Laghi (che si è appena dimesso dal collegio sindacale di Unicredit ) e Stefano Paleari, si sono incontrati ieri per la prima volta, subito dopo aver appreso la tabella di marcia dettata dal governo per provare a dare un futuro alla compagnia aerea: 15 giorni per sondare il mercato, cominciando dalle altre compagnie aeree, e arrivare a raccogliere eventuali manifestazioni d'interesse. La tempistica è stata confermata dal ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda.
Può sembrare un tempo breve, ma in realtà, spiegano fonti vicine al dossier, è sufficiente per scollinare il 15 maggio, data entro la quale Matteo Renzi (vincitore delle primarie per l'elezione del segretario del Pd) ha detto di voler indicare una soluzione pubblico-privata per il futuro di Alitalia.
Si tratta comunque, scrive Milano Finanza, di accelerare perchè la compagnia non bruci tutte le risorse del prestito ponte di 600 milioni di euro, che arriverà entro lunedì. L'esperienza insegna: quello scaduto nel 2008, per un importo di 300 milioni, è stato sufficiente per appena quattro mesi e non è stato rimborsato ma trasferito nella bad company, comportando per le casse pubbliche una perdita secca.
Tra le ipotesi sul tappeto la preferita del governo continua a essere Lufthansa (che però ufficialmente nega), anche se in parallelo si continua a lavorare sulla soluzione pubblica, guardando anche a Fs. Resta il fatto che la compagnia è gravata da circa 3 miliardi di debiti e ad oggi potrebbe essere rilevata solo a costo zero perchè il valore residuo degli asset (eccettuati gli slot che non si possono vendere) è inferiore ai 400 milioni.