Economia
Alitalia, corsa disperata anti-fermo. Giorgetti fra Bruxelles e i sindacati
Intanto i "falchi" Ryanair, easyjet e Vueling volano sul mercato tricolore
Al centro della discussione tra Roma e Bruxelles, c'è la questione della discontinuità: un principio condiviso e assodato che la Ue al tavolo negoziale ha finora declinato con grande rigidità e severità avendo messo sul tavolo la richiesta di uno spezzatino tra i diversi asset: aviation, manutenzione, handling. Se per l'aviation è prevista una trattativa diretta con Ita, gli altri due asset devono essere messi in gara e l'eventuale partecipazione di Ita dovrebbe limitarsi a una quota di minoranza. Drastico è il taglio degli slot richiesto su Linate mentre alla gara per il programma loyalty la partecipazione della nuova Alitalia non sarebbe neanche prevista.
Un diktat, hanno denunciato a gran voce i sindacati che hanno chiesto al governo di non accettare queste condizioni. E, sicuramente, questi giorni di festa non allentano certo la tensione tra i lavoratori. Ieri a Fiumicino si è svolta una manifestazione spontanea degli addetti di terra che hanno esposto cartelli con gli stipendi di marzo che vanno da alcune decine di euro a poche centinaia di euro. Il 7 aprile si terranno nuove assemblee dei lavoratori organizzate da Filt Cgil, Fit Cgil, Uiltrasporti e Ugl, una tappa in vista della manifestazione indetta per il 14 aprile prossimo di tutto il trasporto aereo.
Non c'è infatti solo la crisi di Alitalia: c'è Air Italy che ha aperto le procedure di licenziamento collettivo per quasi 1400 lavoratori, c'è Blue Panorama che ieri ha rinnovato la cassa integrazione in deroga Covid. I confronti tecnici con l'Unione proseguiranno la prossima settimana e i nodi da affrontare sono principalmente due: l'Europa è pronta a sanzionare il nostro Paese per i prestiti "ponte" mai restituiti (1,3 miliardi di euro dal 2017) ma non vengono esclusi altri approfondimenti sul tesoretto da 3 miliardi di euro che è stato già stanziato per far decollare la newco. Accanto a questo l'Ue chiede discontinuità e la fine della melina che sta allungando i tempi della discussione.
Sul resto, invece, c'è un accordo: la flotta sarà all'inizio di 47 aerei e i dipendenti della parte volo non più di 2.800. Le assunzioni saranno pescate sul mercato, ovvero anche all'interno di liste di disoccupazione e non solo nel gruppo di lavoratori Alitalia in liquidazione.
Inoltre i contratti saranno completamente riscritti, altro passo avanti sulla discontinuità chiesta a gran voce da Bruxelles. Il ministro Giogetti e i suoi tecnici, in particolare, seguono da vicino il dossier e stanno cercando di stringere i tempi per evitare gli strali dell'Ue (la multa sarà da poco meno di un miliardo) e per intercettare il traffico aereo estivo che dovrebbe ripartire.