Economia

Alitalia è il nuovo leasing. Firmato dagli italiani, senza saperlo

Daniele Rosa

Alitalia, un costo di 7 miliardi in 7 anni e ora...

Contenti per una manovra fiscale che per la prima volta è senza tasse, solo pochi italiani hanno invece inteso che hanno firmato un leasing a tempo indeterminato per Alitalia. La verità, aldilà degli equilibrismi finanziari, è una sola e le ultime mosse del Governo ne sono una perfetta dimostrazione. Il carrozzone volante non è altro che un leasing a tempo indeterminato che sarà pagato da tutti gli italiani. Così come sul groppone dei contribuenti ci sono da tempo maree di partecipate statali, in molte parti della penisola, virtualmente fallite.

ALITALIA IN CRISI A TEMPO INDETERMINATO. UN LEASING FIRMATO DA TUTTI GLI ITALIANI.
Infatti, puntuale, il prestito ponte di 600 milioni che avrebbe dovuto non far saltare la compagnia e che avrebbe dovuto essere restituito entro il 30 novembre 2017 non solo non è stato rimborsato, ma pure aumentato e dilatato nel tempo il rimborso. Siccome la situazione economica della compagnia non è di molto cambiata, la data della restituzione è stata spostata di quasi un anno, al 30 settembre 2018. In più la dotazione del sostegno è stata arricchita di altri 300 milioni. Ed allora perchè si deve parlare di leasing? Semplicemente perchè il Governo sa benissimo che così com'è Alitalia non sarà comprata da nessuno. Nessun investitore sarebbe così sprovveduto da entrare in un pozzo di debiti continui. Oltre 7 miliardi la compagnia di bandiera è costata al Governo nel corso di 7 anni, dal 2007 al 2014. Una media di perdite all'anno di oltre 600 milioni.

IL VERO PROBLEMA È IL SINDACATO.
Ma il vero problema che spaventa ed allontana tutti i potenziali compratori non è il debito relativo alle scelte imprenditoriali sbagliate (modificabili), ma l'enorme costo del lavoro inattaccabile. Un costo del lavoro considerato intoccabile dal sindacato che non intende lasciare a casa nemmeno una delle 11.600 'teste'. Se si pensa che ci sono voluti oltre venti anni per riuscire a far scendere il personale dalla cifra 'monstre' di 20.000 unità alle attuali, si capisce il motivo per cui nessuno si sia fatto avanti per l'acquisto in blocco alle condizioni del sindacato. Al Governo è tutto molto chiaro, soprattutto a meno di sei mesi dalle elezioni . Non ci sono compratori per l'intera compagnia. Solo offerte (al momento solo di Lufthansa e Easy Jet) interessate a good sector come il trasporto aereo e la manutenzione o i soli servizi aeroportuali. Insomma interesse si ma per un acquisto a spezzatino.

SOLO LA VENDITA A SPEZZATINO.
Ovvio che tali offerte passino da una forte e seria ristrutturazione di una compagnia ritenuta, allo stato attuale, non economicamente gestibile. Altrettanto ovvio che il Governo non può suicidarsi in una battaglia sociale e di diritti con il sindacato, soprattutto in un momento come questo. Ergo si è praticamente ufficializzata la pratica di leasing e ogni italiano deve sapere di avere a disposizione un aereo Alitalia. In fondo l'amore per la bandiera e per la sua compagnia si accresce anche attraverso il sacrificio di tutti. Importante che i tutti sappiano, soprattutto prima dell'appuntamento elettorale, di aver firmato un leasing almeno decennale.