Economia

Altro che Dufry-Autogrill e Tim-Kkr: M&A, in Italia crollano le operazioni

di Redazione Economia

Il rapporto di KPMG con i dati del mercato M&A in Italia nel primo semestre 2023

Mercato M&A, Consumer Markets in calo nel primo semestre del 2023

Secondo il PwC Global & Italian M&A Trends in Consumer Markets: 2023 Mid-Year Update, invece, l’attività M&A mondiale nel Consumer Markets ha subito un’ulteriore flessione nel primo semestre 2023 (-12% a volumi), raggiungendo un minimo storico dall’inizio del periodo pandemico, sulla scia della pressione inflattiva e dei relativi impatti sulla propensione al consumo. Il calo ha colpito principalmente le operazioni annunciate da investitori finanziari (-22% a volumi) e quelle di grandi dimensioni (-41% a valore).

I segmenti di mercato maggiormente impattati sono Household & Personal Products (-36%), la cui contrazione è legata al rinvio di decisioni di spesa discrezionale spesso finanziate con il ricorso al credito al consumo, ed e-Commerce (-57%), che aveva beneficiato di un’ondata di attività M&A nel periodo post Covid.

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Il mercato M&A nel Consumer Markets in Italia

In controtendenza con lo scenario mondiale, in Italia l’attività M&A nel Consumer Markets registra un aumento del 37% a volume, sostenuto in egual misura da investitori strategici e finanziari, confermando il trend di crescita a doppia cifra avviato nel 2018 e arrestatosi solo nel 2020.

A livello di volumi, il segmento più ricco di operazioni è stato il Food & Beverage con 48 deal annunciati (tra cui Red Circle / Poke House, CDP / Granarolo), seguito da Specialty Retail (31 operazioni, tra cui HIG / Pinalli, Verteq / Epilate) e Fashion (28 operazioni, tra cui San Quirico / Minerva Hub, Permira / Gruppo Florence, NB Reinassance & Style Capital / U-Power). Lo scenario italiano è complessivamente più favorevole, grazie anche alla dimensione media inferiore delle aziende target, del tessuto industriale più frammentato idoneo per progetti di buy-and-build, di fondi specializzati su questa dimensione di investimenti, più facilmente finanziabile, con potenziali rinvii delle operazioni di M&A di taglio superiore”.