Economia

Amazon: supermercati, cloud e pharma. Bezos cambia ancora pelle

Amazon guarda al settore farmaceutico e i titoli dei concorrenti cadono. Le mosse del miliardario di Albuquerque che spaventano Corporate America

Amazon, tuttavia, fa paura anche ai grandi gruppi distributivi del comparto. Dopo la pubblicazione del report di Morgan Stanley sulla possibile acquisizione di Dentsply Sirona, Henry Schein e Patterson Companies hanno perso quota, perché se l’operazione andrà in porto Bezos potrà vendere dispositivi e prodotti medici direttamente ai dentisti bypassando i grossisti. La settimana scorsa la voce che Amazon.com stesse trattando con alcuni produttori di farmaci generici tra cui Mylan e con la Sandoz, divisione della svizzera Novartis, sempre in vista di un possibile ingresso nel settore di riferimento aveva già mandato in tilt i titoli di altri grossisti come McKesson, AmerisourceBergen e Cardinal Health.

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Insomma: l’ex “libreria digitale” è sempre più un supermercato a tutti gli effetti, solo che anziché trovarsi fisicamente sotto casa vostra è dislocato in tutto il mondo (solo in Italia sono sette i centri di smistamento e spedizione) e può contare su economie di scala gigantesche, realizzando oltre 161 miliardi di dollari all’anno di fatturato, di cui 95 miliardi solo in America, con un reddito operativo di oltre 3,2 miliardi e un utile netto di oltre 1,9 miliardi. Il tutto contanto anche sulla compressione del costo della forza lavoro che viene aumentata a fisarmonica con ampio ricorso ai contratti a tempo nei periodi di picco. 

La cosa più incredibile è comunque il valore che il mercato, anche sulla scia dei recentissimi record (circa 1.200 dollari ad azione) raggiunti sulla scia delle vendite da primato durante il Black Friday, ha finito con l’attribuire al modello di business di Bezos: quasi 559 miliardi di dollari di capitalizzazione, pari a 3,47 volte le vendite annualizzate e a 294 volte l’utile netto di bilancio. Al confronto la “vecchia” e molto meno “sexy” Fiat Chrysler Automobiles è un’occasione, vista la capitalizzazione di 22,3 miliardi di euro (circa 26,24 miliardi di dollari) a fronte di vendite di oltre 5 volte superiori e pari a circa 112 miliardi (131,4 miliardi di dollari) e di un utile netto di 3,6 miliardi (4,22 miliardi di dollari) che resta ampiamente superiore a quello del gruppo di Bezos.