Economia
Anche Fitch promuove l'Italia: rating BBB con outlook stabile
Dopo S&P e Dbrs, anche Fitch conferma il rating dei conti pubblici dell'Italia, BBB con outlook stabile
Fitch conferma l'outlook stabile dell'Italia, ma occhio al Superbonus: continua a pesare sui conti pubblici
Anche Fitch conferma il rating dei conti pubblici dell'Italia, BBB con outlook stabile. Una decisione sulla scia di quelle adottate nelle ultime due settimane da S&P e Dbrs, ora manca il giudizio di Moody's, atteso il 31 maggio. Come aveva già fatto in un paper nei giorni scorsi, Fitch richiama l'attenzione sul peso del Superbonus sui conti pubblici - i dati calcolano circa 219 miliardi di euro ergati finora in favore di tutti i bonus edilizi - valutando che questa massa di crediti fiscali potrebbe portare anche a delle tensioni all'interno della maggioranza di governo.
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Il rating dell'Italia è supportato dalla sua economia ampia, diversificata e ad alto valore aggiunto, dall'appartenenza all'eurozona e da istituzioni forti rispetto alla mediana del gruppo di pari. Queste caratteristiche del credito sono bilanciate da fondamentali macroeconomici e fiscali deboli, in particolare debito pubblico molto elevato, ampi deficit fiscali dopo la pandemia, potenziale di crescita economica contenuto, il tutto reso più difficile recentemente da un contesto di rendimenti più elevati", annota Fitch. Secondo l'agenzia di rating il deficit fiscale dell'Italia "si ridurra' al 4,7% del PIL quest'anno (la previsione del governo e' del 4,3%) dal 7,4% nel 2023 a causa dell'eliminazione graduale del Superbonus e delle modifiche alla sua contabilita' da competenza a cassa". Proprio la spesa per il Superbonus, rileva Fitch, "ha portato l'onere del debito pubblico su una traiettoria ascendente nella nostra proiezione di base poiché confluirà nei parametri del debito nei prossimi 10 anni man mano che i crediti verranno utilizzati".
Sull'andamento dei conti pubblici potrebbero incidere anche le nuove modalità di rendicontazione Ue, che verranno varate entro settembre. La stima di Fitch è che che "il rapporto debito/PIL aumenti al 142,3% nel 2027 dal 137,3% nel 2023, partendo da un percorso precedentemente sostanzialmente stabile". L'agenzia di rating vede "un'elevata incertezza sul percorso fiscale oltre il 2024. Poiché si tratta di un anno di transizione per il quadro di sorveglianza fiscale dell'UE, l'Italia ha presentato solo uno scenario di politica invariata nel suo Programma di Stabilita' ad aprile e si prevede che presenterà il percorso politico in aprile". Fitch ipotizza che il deficit fiscale "si ridurrà moderatamente al 3,9% e al 3,2% rispettivamente nel 2025 e nel 2026".
Secondo Fitch il sostegno pubblico al governo Meloni "rimane forte, fornendo una piattaforma per la pianificazione economica e fiscale a medio termine". Per l'agenzia di rating però "il ridotto spazio fiscale dovuto alla spesa Superbonus maggiore del previsto potrebbe aumentare le tensioni tra i partiti della coalizione". Il governo ha recentemente affermato che l'estensione di alcune delle misure fiscali una tantum introdotte nel 2024 (pari allo 0,7% del PIL) sarà la sua priorità. Secondo Fitch "potrebbe essere difficile da attuare senza misure di compensazione, dati i vincoli delle regole fiscali dell'Ue".