Economia

Ansaldo Energia, soci in manovra. Shanghai Electric vuole la maggioranza

Secondo le indiscrezioni, nel futuro di Ansaldo Energia potrebbe esserci l’ennesimo riassetto azionario

Il blitz era arrivato durante il governo Renzi, contento di veder fare capolino nel Paese i ricchi investitori cinesi che presero il 40% del capitale di Ansaldo Energia, una quota di minoranza da assegnare (e monetizzare) lasciando il controllo alla Cassa depositi e prestiti, il braccio armato del Tesoro.

Ora, secondo quanto risulta a Milano Finanza, nel futuro di Ansaldo Energia, uno dei maggiori produttori di centrali elettriche al mondo, potrebbe esserci l’ennesimo riassetto azionario con il colosso Shanghai Electric che dopo quasi cinque anni potrebbe aumentare il 40% (rilevato allora dal Fondo Strategico Italiano) trasformandolo in maggioranza. Il rafforzamento, scrive MF, potrebbe prendere la forma di un aumento di capitale, studiato dalle banche d’affari.

Così, alcune banche d’affari stanno studiando l’ipotesi che l’eventuale rafforzamento di Shanghai Electric nel capitale possa prendere la forma di un aumento di capitale. Una ricapitalizzazione che porterebbe a un ribilanciamento degli attuali pesi azionari che oggi vedono Cdp al comando con il 60% ma che per ora non sarebbe nell’agenda di Ansaldo Energia.

Anche perché il confronto, secondo le indiscrezioni, non sarebbe ancora aperto fra i due principali soci. Le risorse fresche, scrive MF, servirebbero per finanziare il piano di sviluppo internazionale.