Economia

Discriminazioni in azienda, Meta e Apple seguono Trump, Apple non cede: è per l'inclusione

Respinta la richiesta degli azionisti conservatori

di redazione economia

Discriminazioni in azienda, le strade opposte di Meta e Apple

L'arrivo di Trump alla Casa Bianca ormai è imminente, manca solo una settimana per il suo insediamento ma già molte cose nel mondo stanno cambiando. Tra le altre cose si stanno anche riposizionando anche le big tech. Meta e Amazon si stanno sempre più allineando a X e alle politiche di Elon Musk. Dopo il fact checking rimosso da Facebook e Instagram per verificare la veridicità delle notizie, ora arriva anche la decisione presa in merito al programma Dei che sta per "Diversity, equity, inclusion". Ovvero diversità, equità e inclusione. È la sigla con cui vengono chiamati i programmi che hanno lo scopo di creare una cultura e un ambiente all’interno di un’organizzazione che sia giusto e rispetti i diritti di tutti. Senza discriminazioni.

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Il ritorno alla Casa Bianca di Trump - riporta Il Corriere della Sera - sembra aver scosso le fondamenta ideologiche (ed economiche) su cui si basano questi programmi. Meta ha deciso di chiudere il suo, Amazon anche. Ma Apple va nella direzione opposta. Il consiglio di amministrazione della società di Cupertino - prosegue Il Corriere - ha rifiutato il suggerimento di chiudere i programmi Dei. Secondo i conservatori americani che hanno lanciato la proposta, mantenere attive queste politiche dedicate alla diversità e all’inclusione potrebbe indebolire l’azienda e renderla vulnerabile a possibili cause legali.

Il riferimento è una sentenza della Corte Suprema americana del 2023 secondo la quale i programmi volti a evitare discriminazione nelle ammissioni ai college violano una clausola del 14esimo emendamento della Costituzione, introdotta perché tutti i cittadini siano trattati nello stesso modo davanti alla legge. Secondo la sentenza, i college avrebbero favorito alcuni studenti in quanto appartenenti a minoranze.

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