Economia
Asmel: "Anac condannata dal Tar, non ha concesso accesso agli atti"
Secondo Asmel Consortile, Centrale di committenza con 1584 Comuni associati, emergono nuovi particolari sulla condanna inflitta dal TAR Lazio all’Anac, l’Autorità Nazionale Anticorruzione che ha negato alla Centrale l’accesso agli atti. Il giorno dopo la condanna, l’Autorità ha commentato: "La vicenda riguarda atti interni, che Anac, con proprio regolamento, ha sempre ritenuto riservati. Se l’orientamento del Giudice amministrativo sarà confermato, l’Autorità si conformerà a quanto stabilito".
Dichiarazioni che hanno provocato la reazione della Centrale dei Comuni: "Ovvio che abbiamo chiesto accesso ad atti interni, non certo esterni – ribatte Michele Iuliano, amministratore delegato della Centrale –. Il Tribunale ha chiaramente sancito la legittimità della nostra richiesta e stigmatizzato il comportamento di ANAC, l’Autorità preposta a vigilare sulla trasparenza. Non è un caso che abbia inflitto la sanzione prevista dall’art. 26 del codice del processo amministrativo".
Asmel Consortile aveva trasmesso formale diffida per l’annullamento della delibera, unita all’istanza di accesso agli atti per appurare sulla base di quali elementi l’Autorità si fosse determinata a predisporla e divulgarla. In mancanza di risposte, la Centrale ha presentato ricorso al TAR Lazio. A seguito della notifica del ricorso, si è riunito il Consiglio dell’Autorità e ha concesso l’accesso. Ma poi, richiamandosi al proprio Regolamento interno ha negato il rilascio della documentazione ritenuta riservata. La Centrale non si è arresa e si è rivolta di nuovo al Giudice, mettendo in discussione anche la legittimità del Regolamento interno. Il Tribunale ha accolto integralmente le ragioni della Centrale e ha condannato ANAC, oltre al rimborso delle spese legali, anche al pagamento di una sanzione accessoria che potrebbe rappresentare un presupposto per rispondere di responsabilità per danno erariale davanti alla Corte dei Conti.
"Sconcertante che l’Autorità preposta alla prevenzione e alla vigilanza sulla trasparenza – afferma Francesco Pinto, segretario generale della Associazione con oltre 3200 Comuni di tutt’Italia, che ha costituito la Centrale – denoti tanta arroganza su una materia tanto delicata".