Economia
Aspi, Giorgio Lupoi: “Garantire sicurezza, strutture e investire su controlli"

La rete autostradale italiana necessita di un nuovo piano di rilancio infrastrutturale. Si auspica un ruolo più forte dello Stato
La rete autostradale italiana ha bisogno di un nuovo piano di rilancio infrastrutturale, capace da una parte di garantire la sicurezza di strade, ponti e cavalcavia e dall'altra di investire in modo serio su un aggiornamento dei controlli periodici, sviluppando anche una regolare attività di formazione professionale per gestire in maniera ottimale interventi e studi del territorio”. E’ quanto afferma l'ingegnere Giorgio Lupoi, partner dello Studio Speri, a proposito della vicenda Aspi e delle concessioni autostradali.
“Come studio di ingegneria specializzato seguiamo con grande attenzione l'evolversi di tutta la vicenda Aspi – aggiunge Lupoi – e ci auguriamo che dalla polemica emersa in questi mesi tra chi gestisce le autostrade e il Governo possa alla fine emergere una soluzione ideale per i cittadini, che ogni giorno queste strade le percorrono ed ora stanno subendo gravi inefficienze”.
“Non entriamo nella diatriba delle competenze sulle concessioni – sottolinea Lupoi – e, al di là di chi sarà il futuro nuovo azionista di maggioranza, auspichiamo comunque un ruolo più forte e responsabile soprattutto dello Stato, che sui controlli al sistema infrastrutturale non ha certo dedicato in questi decenni la massima attenzione e solo dopo il drammatico crollo del ponte Morandi a Genova ha avviato una serie mirata di attività manutentive. Basti pensare che le norme che regolano i controlli sono del 1967, decise sempre a seguito di un evento tragico e solo nei primi mesi del 2020 sono state emanate linee guide per la sicurezza dei ponti esistenti, colmando anche una lacuna presente nelle norme tecniche del 2018. In questo settore – conclude – servono programmazione e competenze specifiche, non certo improvvisazione”.